Il santuario della Madonna Bianca di Portovenere è legato al miracolo avvenuto nel 1399 durante la peste e il dominio napoleonico.
L’immagine Maria si illuminò a un anziano malato di nome Lucciardo che la stava pregando in casa propria. In seguito a quell’evento si registrarono numerosi miracoli nel territorio di Portovenere, tanto che ogni anno la Madonna Bianca, patrona della comunità, viene festeggiata solennemente ogni anno il 17 agosto.
La chiesa venne edificata dal 1098, nel luogo in cui con molta probabilità era prima dedicato un tempio a Giove. Papa Innocenzo II la consacrò nel 1130, e alla fine del quattordicesimo secolo ereditò il titolo parrocchiale dalla chiesa di San Pietro.
Nel 1340 un incendio sviluppatosi nel borgo di Porto Venere danneggiò fortemente la chiesa, che fu però restaurata con elementi di stile gotico. Nel 1494 furono invece gli attacchi delle artiglierie Aragonesi a distruggere parzialmente il tempio, in seguito restaurato fino al 1582.
In questa occasione le colonne in marmo vennero sostituite e la torre del presbiterio venne demolita. Al suo posto subentrò la cupola ottagonale, e anche il campanile a fianco dell’abside fu ricostruito.
La chiesa è costituita da un frontone romanico ornato alla sommità da una fila di archetti, e l’interno è a tre navate ripartite da colonne in marmo di Carrara. Alla parte centrale, con il paramento genovese a strisce bianche e nere, sono accostate le facciata in pietra laterali.
Sulla lunetta svetta la scultura in cui San Lorenzo riceve la palma del martirio da una angelo. Nella parete della navata sinistra si trova esposta una trave in cedro del Libano che giunse a Porto Venere addirittura nel lontano 1204 con all’interno reliquie e tesori molto importanti.
La tradizione orale tramandata e riportata in una relazione scritta del 1665 vuole che la trave facesse parte, in particolare, del carico di una nave che era scappata da Cesarea nel momento della conquista musulmana. L’equipaggio la gettò in mare per alleggerire il carico durante una tempesta burrascosa.
Nello stesso anno sei galee genovesi, a loro volta, di cui una era di Portovenere, presero il carico di una nave proveniente da Costantinopoli, forse dal saccheggio. Questa nave era carica di molte ricchezze, tra cui la trave che si trova ancora nel Santuario. Il quadro miracoloso è conservato nella cappella posta al fondo della navata destra.
Nell’immagine, dipinta su pergamena, la Vergine Maria sorregge il Bambino Gesù. Che tiene in mano un un rotolo di carta con su scritto “Madre, quel che te piace mi contenta pur chel peccator dal mar far si penta”. A fianco della Vergine, denominata Madonna Bianca per il chiarore della pelle, si trovano due santi. Il primo è san Cristoforo, mentre il secondo è ancora sconosciuto.
Durante l’evento miracoloso che accadde all’uomo che stava invocando la Madonna per liberarsi dalla sua malattia, i colori del quadro in cui viene raffigurata la Vergine si illuminarono in maniera splendida.
Quell’evento segnò la fine della pestilenza, e fu così che iniziò la devozione verso la Madonna Bianca.
Giovanni Bernardi
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