Il Santuario della Madonna del Buio di Bibbiena venne eretto dopo il miracolo che vide la Madonna apparire a una donna su un particolare masso.
Il santuario si trova nella località omonima a Bibbiena, ed è stato elevato alla dignità di basilica minore nell’agosto del 1942 papa Pio XII. La primitiva chiesetta, tuttavia, risale al 1347, e venne costruita a seguito di un episodio miracoloso avvenuto in questo luogo. La Vergine apparve infatti sullo stesso masso in cui si era posata per più di un mese, una colomba. L’evento miracoloso avvenne precisamente il 23 giugno 1347.
L’edificio assunse le forme attuali a partire dal 1486 su progetto di Giuliano da Maiano, anche se l’interessamento che diede il via all’opera fu per mano di Lorenzo il Magnifico. Sulla destra della facciata vi è un portico con colonne che accoglieva i pellegrini e che si presenta a frontone triangolare.
Nelle lunette invece è possibile vedere, affrescati, alcuni episodi miracolosi legati alla Madonna del Sasso, riferibili al diciottesimo secolo. Il convento si trova infatti ad essere organizzato attorno a un ampio chiostro, con quattro lati porticati e le lunette affrescate nel diciottesimo secolo coi Miracoli della Madonna del Sasso.
All’interno invece la chiesa si presenta con una navata unica, con transetto e profondo coro usato un tempo dalle religiose e dai frati. Sotto la cupoletta all’intersazione dei bracci, al centro della chiesa, è posizionato il tempietto con l’affresco della Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo, risalente all’incirca al 1435.
Tempietto progettato da Bartolomeo Bozzolini da Fiesole in cui viene custodito custodisce un fregio invetriato riferibile a fra’ Mattia della Robbia, mentre sul retro vi è un’annunciazione affrescata da Giovanni del Brina nel 1567.
Una vetrata dell’Assunta si trova nella navata, risalente al 1490, una pala in terracotta policroma invetriata di Santi Buglioni e una Madonna con Bambino e santi di Fra Paolino da Pistoia. La Natività di Maria tra i santi Sebastiano e Raimondo di Peñafort di Jacopo Ligozzi, si trova nei bracci del transetto e risale al 1607. Oltre a questa, vi è anche l’Apparizione della Vergine a san Giacinto di Ludovico Buti.
Se ci si muove invece un poco più in avanti si trova il coro delle monache, frutto di un ampliamento cinquecentesco progettato da Stefano Lunetti. In questa spiccano grande Assunta di Fra Paolino, un crocifisso in cartapesta risalente al diciassettesimo secolo e infine lignei di Salvatore e Michele dell’Impruneta.
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L’ultimo particolare presente all’interno della chiesa, infine, di certo non ultimo per importanza, riguarda il sasso dove comparve miracolosamente la Madonna nel 1347 ed è posizionato nella cripta. Ai suoi lati, vi è l’altare con la Madonna del Buio, statua lignea di scuola fiorentina del primo Quattrocento a cui sono riferiti vari miracoli. Qui si trova anche la Madonna col Bambino in trono tra i santi Bartolomeo e Matteo di Giovanni Antonio Lappoli.
Giovanni Bernardi
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