Il Santuario della Madonna di Capocolonna riporta al miracolo che salvò la cittadina dalla violenta invasione, facendo sbocciare l’importante devozione.
Il santuario si trova vicino all’area archeologica di Capo Colonna, sul promontorio Lacinio, a Crotone. La chiesa, nata in seguito a diversi eventi miracolosi che si verificarono in questo luogo, ospitava in origine l’icona particolarmente venerata che oggi si trova invece nella Cappella Privilegiata della Basilica Cattedrale di Crotone.
La struttura attuale dell’edificio, costruita sopra un antico tempio, fu eretta dai monaci basiliani di Salice Salentino, con molta probabilità fra l’undicesimo e il tredicesimo secolo, e in ogni caso di sicuro prima del Cinquecento, vale a dire prima che la chiesa e l’icona vennero raccontate nel manoscritto detto il Libro dei miracoli. In questo infatti si narra di un tentativo ottomano di distruggere o quantomeno di sottrarre il quadro e che sarebbe certamente avvenuto nel 1519.
Si tratta del momento in cui avvenne il miracolo che salvò la popolazione segnandola nel profondo e permettendo anche altre numerose grazie nel corso dei secoli, durante i quali la chiesa venne sottoposta a numerosi rimaneggiamenti. Ad esempio nel Settecento fu trasformata in romitorio e nel 1897 assunse l’aspetto attuale, grazie all’ampliamento progettato dal marchese Anselmo Berlingeri.
L’icona ha un’origine molto probabilmente bizantina e potrebbe risalire a un periodo che si aggira tra il decimo e l’undicesimo secolo. Il dipinto infatti si rifà direttamente all’iconografia di San Luca, e secondo alcune tradizione potrebbe essere persino riconducibile a lui. Il santuario, secondo questa versione, avrebbe ricevuto in dono il dipinto direttamente da San Dionigi l’Areopagita, tuttavia anche lo stesso quadro subì a sua volta diversi rimaneggiamenti.
Dal momento in cui l’Icona venne trasferita nel Duomo di Crotone, in occasione della festa della Madonna di Capocolonna, il 30 aprile, questa viene portata in processione fino al santuario. La processione si snoda per le vie cittadine e poi per la via per Capo Colonna, compiendo un lungo percorso, di addirittura tredici chilometri, nel bel mezzo della notte. Durante quel tempo, da circa le una fino alle sei di mattina, numerose centinaia di fedeli seguono in preghiera la processione.
Di questi, molti camminano scalzi, molti altri intonano inni, canti e rosari. Si tratta di un vero e proprio evento per la città, di grande importanza, che precede l’attesa, la sera successiva, del ritorno della Madonna via mare, proprio come avvenne nel 1519. Un ritorno dal santuario fortemente spettacolare e suggestivo, in quando avviene via mare attorniato in un corteo di barche.
Dal tempo del miracolo la Madonna di Capo Colonna distende la sua protezione sulla città di Crotone e su tutto il territorio, e in numerose occasioni il suo intervento ha permesso la salvezza di tutta la popolazione cambiando il corso delle vicende e allontanando ogni insidia e pericolo.
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Miracoli che testimoniano la continuità della presenza protettrice della Madonna di Capocolonna sulla cittadina, e un’opera dedicata allo Splendore della Madonna di Capo Colonna ricorda come la santissima immagine libera “dalla peste, essendone ammorbati i luoghi vicini”, “quieta il terremoto insorto la notte, che pare che le case cascassero e la città si voless’abbissare”.
Giovanni Bernardi
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