Il Santuario della Madonna del Colle, nel territorio di Lenola, nacque in seguito all’apparizione di Maria al giovane Gabriele Mattei.
Mattei si stava appostando tra i boschi per vendicarsi un signore anziano che, durante una funzione religiosa, rimproverò lui e i suoi amici di fare baccano.
Nell’attesa, il giovane suonava una chitarra scordata, e bestemmiò nominando il diavolo. Apparve di fronte a lui un mostro terribile, e il giovane, terrorizzato, invocò la Madonna, che gli apparve e chiese di fare edificare un santuario a lei dedicato.
Oggi il santuario si trova su di un’altura nell’ambito della fantastica cornice dei Monti Ausoni, rivolta verso la valle di Fondi e il mare. Già dai primi secoli dell’era cristiana, però, questo luogo fu santificato dal sangue dei martiri. L’imperatore Decio infatti perseguitò i cristiani in queste terre, e molti di loro ne furono vittime.
Dopo la vicenda del giovane Gabriele Mattei, che avvenne nel 1602, il santuario prese il titolo di Santa Maria Santissima del Colle. Dopo l’evento miracoloso il giovane cominciò a girare l’Europa in cerca di fondi con cui costruire il santuario, con un saio addosso e facendosi chiamare frà Deo Gratias.
Anche il vescovo di Fondi Monsignor Camparni appoggiò l’iniziativa del giovane, che insieme ai suoi amici aveva nel frattempo ritrovato l’antica immagine di cui gli aveva parlato Maria.
Il ragazzo attraversò Italia, Francia, Spagna, Portogallo. Durante questo suo viaggio, diverse persone furono guarite dalle bacche che il giovane aveva raccolto vicino al luogo in cui ritrovarono l’antico quadro della Vergine. Tutto questo gli permise di racimolare importanti donazioni.
La costruzione del santuario cominciò il 7 maggio 1607. Venne terminato in poco tempo, e il 10 settembre 1610 ci fu la prima apertura ai fedeli che da quel giorno poterono venerare l’immagine miracolosa. Il Santuario venne poi ingrandito nel 1618, per essere annesso al Seminario Diocesano nel 1620.
Infine, la proclamazione a Santuario avvenne nel 1626 in seguito alla bolla emanata da Urbano VIII. La facciata a mattoni del santuario, inaugurata due anni dopo, nel 1628, presenta rilievi molto particolari, dell’artista milanese Raffaello Franco. La maestosa e fine eleganza è data anche dalle intersecazioni con ampie cornici di pietra locale.
Nel cornicione le fiamme intagliate simboleggiano la fede operosa e viva degli uomini che costruirono il santuario. Tre stemmi in pietra sono posti all’ingresso. Il primo, al centro, è quello di Gabriele Mattei, con scritto “Charitas semper Deo Gratia”.
Il secondo, a sinistra, è dell’allora Vescovo di Fondi monsignor Gandulfo, grazie a cui venne poi edificato l’altare della Madonna. Infine a destra quello della città di Lenola, con un’Enula Campana. Sul cornicione maggiore infine trovano risalto i rami di cipresso, posti in quel punto nel 1628 al fine di abbellire la facciata.
La particolarità di questi rami è che, pur essendo senza radici, continuano a resistere nei secoli oltre ogni intemperia e avversità atmosferica. Un segno che ha del prodigioso e in cui i fedeli riconoscono la presenza della Madonna del Colle e i prodigi di cui parlò al giovane Mattei secoli addietro.
Giovanni Bernardi
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