La storia del Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano è legata alla doppia apparizione di Maria.
Prima in un’edicola vicino ai campi di Stezzano, trasudando acqua, poi a due contadinelle del luogo all’interno della chiesetta edificata dai contadini del luogo.
Nel 1586 iniziò infatti il secondo periodo della storia del santuario, che corrisponde all’epoca in cui si crearono le basi per lo sviluppo della chiesa. Numerosi eventi prodigiosi avvennero in quell’anno alla Madonna dei Campi.
A maggio, una quantità di acqua scaturì dal pilastro dell’immagine della Vergine, e l’effetto salutare di quell’acqua si constatò già dai mesi successivi. Per questo si pensò di scavare una cisterna nel perimetro della chiesa al fine di raccogliere quell’acqua. Dopo venne realizzata un’altra cisterna fuori dalla chiesa.
Ne venne una vera e propria usanza, quella di bagnarsi con l’acqua del santuario. Che si prolungò nel tempo. Una terza cisterna fu costruita una nell’interno della chiesa, nella volontà di tramandare il ricordo di quell’acqua prodigiosa. Questa rimase in uso sino al 1885.
Contemporaneamente al prodigio dell’acqua ne avvenne un secondo, ancora più straordinario: l’apparizione della Madonna a più persone, che si erano recate nel santuario, attirate dal fenomeno dell’acqua. Dopo della quale, furono molte le guarigioni miracolose.
Il vescovo di Bergamo, per appurare la verità, inviò nel paese il teologo della cattedrale, che portò atti da esaminare. La sentenza fu che i fatti avvenuti a Stezzano erano di origine soprannaturale. L’effige della Madonna col Bambino è un affresco risalente al quattordicesimo secolo, di un autore ignoto, in cui è raffigurata la Vergine sopra uno scranno.
Maria nell’immagine solleva l’avambraccio e invita a guardare a Gesù. Ci fu una particolare devozione verso questo dipinto fin da quel secolo. Il dipinto ritraeva infatti l’apparizione avvenuta in quel luogo, e venne posizionato nella parte più illuminata e accessibile della chiesa. Anche il santuario prese il nome del dipinto, della Madonna dei Campi.
Ma l’amministrazione dovette sostenere ingenti spese, insostenibili senza la devozione e la generosità dei fedeli. Nel 1586 la Madonna decise così di erigere una chiesa più ampia e bella. Ci vollero ottant’anni per terminare quest’opera, con tutte le bellissime decorazioni. La principale preoccupazione, però, era quella di mettere al centro il dipinto della Madonna col Bimbo.
L’altare maggiore fu costruito nel luogo del pilastro, e l’effige venne posizionata sotto l’altare. La chiesa venne costruita rivolta con l’altare maggiore a settentrione e la porta principale a mezzogiorno, a differenza della vecchia chiesa che rimaneva situata sulla linea est-ovest.
Vennero però conservati il ronco inferiore del pilastro, la piccola sagrestia e il campanile della vecchia chiesa. Insieme a questi, anche il presbiterio con l’abside ci fu l’apparizione. Il parroco don Sperandio Carminati permise al santuario, nel 1850, di vivere un periodo di grande vitalità, risvegliando nel popolo la devozione alla Vergine.
Fu don Carminati che fece realizzare allo scultore Luigi Carrara di Oltre il Colle l’opera che ricorda l’apparizione di Maria. Un monumento votivo che venne posizionato nella chiesa il 12 luglio 1868, costituito da un gruppo di statue di altezza naturale con la Madonna posta al cento, sopra una nuvola e con addosso un abito scuro.
Maria nella mano sinistra tiene un libretto, come durante l’apparizione, rivolgendo lo sguardo al cielo. Sotto di lei le due fanciulle inginocchiate ai suoi piedi. La scultura venne rinominata di “Nostra Signora della Preghiera“. Secondo alcuni, però, la scultura oscurò la presenza del dipinto prodigioso, ma nel 1885 avvenne il miracolo del movimento degli occhi nella statua, a cui fecero seguito grandi grazie per i fedeli.
La statua, in seguito alla richiesta del parroco, chiese al Capitolo Vaticano che venisse insignita della corona d’oro, come avvenne il 20 luglio 1886. La chiesa fu poi ampliata negli anni successivi, con un progetto che aggiunge due due navate laterali e una terza trasversale. Venne riprogettata anche la facciata esterna, a cui si affiancò la realizzazione di un vasto piazzale insieme a uno spazio composto dai viali ombreggiati dagli ippocastani.
Nel ventesimo secolo i lavori nell’area del santuario continuarono. Nel 1936 venne costruita la casa per il sacerdote custode, e nel 1960 la casa del pellegrino. Internamente, col tempo l’immagine della Vergine e la statua dedicata all’apparizione vennero spostate, e il santuario fu messo a nuovo.
Nel 1959 nacque un collegio per fanciulle bisognose di assistenza, gestito dalle suore sacramentine di Bergamo. Oggi il santuario, immerso nel verde di un parco di novemila metri quadri, dispone di un ampio parcheggio gratuito e non custodito, e all’interno c’è un ampio salone ristoro con cento posti a sedere.
Giovanni Bernardi
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