La storia del Santuario della Madonna dei Lumi inizia nel gennaio 1584, quando dei lumi scintillarono sopra l’immagine di Maria col Bambino.
Il santuario si trova a San Severino Marche, ed è stato di recente riaperto al culto dopo oltre due anni di inagibilità dovuta al terremoto del 2016. L’immagine miracolosa era stata dipinta nel nel 1560 dal pittore Giangentile, figlio di Lorenzo d’Alessandro, su un pilone che segnava l’ingresso in un podere.
Il luogo era situato nel colle Montenero, sulla cui sommità cui sorgeva la città medievale di San Severino. Subito dopo il miracolo i testimoni delle apparizioni corsero a costruire su quell’esatto posto la piccola cappella, già completata nel mese di aprile dopo le apparizioni del 16 gennaio.
Le apparizioni si ripeterono tuttavia più volte, e l’afflusso di devoti era sempre più numeroso. Nel mese di novembre si recò a visitare il luogo il vescovo di Camerino, che subito volle costruirvi una chiesa più grande e decorosa.
Il nuovo edificio sacro venne realizzato due anni dopo dai padri della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri su disegno dell’architetto modenese Giovanni Battista Guerra.
La devozione popolare verso la sacra icona mariana cresceva di giorno in giorno, e la costruzione del santuario della Madonna dei Lumi fu ultimata nel 1589. I padri Barnabiti subentrarono ai Filippini nella custodia del luogo sacro pochi anni dopo, nel 1601, apportando alcuni cambiamenti, fino ad allargarlo notevolmente e arricchirlo di numerose opere d’arte per tutti i due secoli successivi.
L’edificio, che è stato completato nel 1657, è a croce latina e presenta diverse cappelle riccamente affrescate e decorate. Tra queste, nella terza a destra, vi è anche la cappella in cui si trova la venerata effige della Madonna dei Lumi. L’immagine è posta sul tabernacolo e la mensa dell’altare poggia su quattro angeli lignei realizzati dallo scultore Venanzio Bigioli.
Sul pilastro della cappella si trova una piccola lapide. Questa indica che in quel luogo è sepolta la serva di Dio beata Francesca Trigli dal Serrone, mistica del Cinquecento. Mentre invece nella vicina cappella della Visitazione si trovano le urne con le spoglie dei beati Pellegrino da Falerone e Bentivoglio de Bonis da San Severino, due tra i primi seguaci di San Francesco.
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Furono poi tanti e di grande valore di artisti che contribuirono alla decorazione del santuario. Tra questi, i pittori e decoratori Felice Damiani e Giulio Lazzarelli, oppure l’architetto Gian Tommaso da Ripoli e molti altri. Negli anni il santuario divenne così sempre più importante per la popolazione di San Severino Marche, tanto che questi nel 1702 nominarono la Vergine dei Lumi compatrona della città.
Giovanni Bernardi
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