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Santuari e Pellegrinaggi

Santuario Madonna del Monte di Aviano: dove Maria apparve al contadino

Il Santuario della Madonna del Monte di Aviano nacque in seguito all’apparizione avuta da un anziano contadino, Antonio Zampara, nel 1510.

Il Santuario della Madonna del Monte di Aviano – foto web source

Il Santuario, per via della sua collocazione, è considerato il santuario diocesano per eccellenza. Si trova a metà costa, nella parrocchia di Marsure di Aviano, ma allo stesso tempo è inserito nella pianura ed è visibile tanto da Pordenone che dai paesi tra le colline e la zona delle risorgive.

Il Santuario della Madonna del Monte di Aviano

Con la sua splendida cupola argentea, appare come un faro incastonato nella montagna, specialmente nelle giornate più soleggiate. La Madonna del Monte in questo modo abbraccia tutti i suoi figli, che ogni giorno lottano contro le asperità della vita grazie alla fede nella Vergine che mai li abbandona.

L’origine del Santuario è lontana nei secoli, infatti pare ci fosse una cappella sul monte di Costa già nella prima metà del Quattrocento. È probabile che si trattasse di una piccola costruzione, che potrebbe essere stata un’edicola o una cappella votiva. Con l’apparizione nel 1510 della Vergine al contadino Antonio Zampara, che si fermava sempre in preghiera in quel luogo, lì si decise di fare sorgere l’attuale santuario.

Il Santuario della Madonna del Monte di Aviano – foto web source

La consacrazione del Santuario le simbologie cristiane all’interno

Il Santuario fu consacrato nel 1615. Ma nei primi anni del ‘900 l’architetto Rinaldo di Venezia lo rese più armonioso. Ora, all’esterno, il santuario si caratterizza per la grande cupola rivestita di metallo. All’interno, invece, le quattro statue in pietra raffiguranti gli evangelisti sono raccolte nell’ampio tiburio.

Nel corpo centrale della chiesa si esprime una viva simbologia cristiana, con le 24 finestre del tamburo che sorregge la cupola che si potrebbero riferire ai 24 anziani citati nell’Apocalisse. Mentre invece  gli otto spicchi, in cui è suddivisa, richiamano l’ottavo giorno dopo la Creazione.

La statua della Madonna che tiene in braccio il Bambino Gesù

Nei pennacchi di imposta sono poi incastonate quattro figure, che sembrerebbero identificare i quattro Evangelisti. Con i loro rispettivi simboli: Matteo, l’angelo; Marco, il leone; Giovanni, l’aquila; Luca, il toro.

Il Santuario della Madonna del Monte di Aviano – foto web source

La statua della Madonna che tiene in braccio il Bambino Gesù, che nella mano destra impugna una sfera dorata con una piccola croce nella sua sommità, a indicare il dominio del Signore su tutta la terra, si trova nell’area presbiteriale, nell’altare maggiore realizzato nel 1897 da Carlo Marini di Pietrasanta.

L’interno del Santuario della Madonna del Monte

L’altare di sinistra è invece un prezioso esempio di scultura seicentesca. Le intagliature e le decorazioni sono infatti attribuite a Giovanni Vincenzo Comuzzo, e nelle tre nicchie sono presenti una Madonna in trono con Bambino, Sant’Antonio Abate e San Rocco attribuite alla scuola di Giovanni Martini.

Ora sono sostituite dalle copie di Renato Puntel di Claulis di Paluzza, artista che ha realizzato anche l’ambone e la statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù nell’altare di destra. L’altare è invece attribuito a Giambattista e Andrea Ghirlanduzzi, proprietari intorno al 1650 di una bottega a Ceneda, in provincia di Vittorio Veneto.

La fede dei cittadini di Marsure alla Madonna del Monte di Aviano

Ad oggi i cittadini di Marsure di Aviano, alla cui parrocchia appartiene giuridicamente il Santuario, sono molto legati e devoti alla Madonna del Monte. Per raggiungere il santuario si possono percorrere due strade. La prima, in macchina, con il parcheggio posto vicino al luogo di culto.

La Madonna del Monte di Aviano – foto web source

L’altro, più difficile ma anche molto più suggestivo, richiede l’attraversamento del bosco, fino all’arrivo “in vetta”. Ma una volta arrivati in cima, non ci sarà che da restare a bocca aperta.

Giovanni Bernardi

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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