Il Santuario della Madonna di Poggio è ancora oggi simbolo della misericordia del Padre verso una povera donna tramite la manifestazione della Vergine.
Il santuario si trova in provincia di Bologna, a Castel San Pietro, e sorge sorge sul luogo dell’apparizione della Madonna avvenuta il 22 febbraio 1550 a favore di una povera vecchietta, mendicante e cieca. La donna, in seguito a quell’evento miracoloso in cui si rivolgeva a Maria per chiederle di liberarla dalla grande miseria in cui viveva, trovò ogni giorno del resto della sua vita, all’interno della sua abitazione, un pezzo di pane di cui sfamarsi.
Il santuario si colloca precisamente nel bel mezzo della pianura bolognese, a metà della strada che collega Castel San Pietro a Medicina. Tuttavia, il centro della fede che si vive all’interno del Santuario è da ricercare nella venerata immagine di Maria, con molta probabilità risalente alla scuola del Francia. Alcuni la attribuiscono al figlio di Francesco, Giacomo, ricordato dai contemporanei come un noto “pittore di Madonne”.
Lo stile rinascimentale dell’opera consegna infatti una delle più belle immagini della Vergine di tutto il cinquecento. Lo sguardo di Maria è fisso sull’osservatore e le mani sorreggono il Bambino, indicando a tutti che è Lui la fonte della salvezza umana, nonché motivo di ogni speranza.
Ai lati del dipinto della Madonna di Poggio si trovano trovano due santi, identificati per San Francesco e San Girolamo. Il santuario è parte di una aggregazione che comprende la chiesa, la canonica, il campanile, la sala riunioni e la sacrestia. L’esterno è in mattoni, faccia a vista, con facciata a capanna e portico antistante. L’interno è invece ad aula voltata a padiglione, con presbiterio e abside semicircolare.
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Ogni anno, al termine della celebrazione eucaristica che si tiene per la ricorrenza della Madonna di Poggio, viene fatto benedire il “pane dei poveri”, poi distribuito come segno di fraternità e di protezione per tutti. I fedeli che si recano in questo splendido santuario per prendere parte a questa evocativa celebrazione hanno così modo di gustare il sapore di quel pane miracoloso che nel sedicesimo secolo cambiò totalmente la vita della povera Antonia.
Giovanni Bernardi
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