Il Santuario della Madonna della Comuna riporta all’apparizione miracolosa di Maria a una giovane pastorella, che subito guarì.
Maria si manifestò alla pastorella, muta dalla nascita, sospesa in una nuvola di luce sopra un salice, e le espresse il desiderio di essere venerato in questo preciso luogo. Ben presto cominciarono anche ad avverarsi, uno dietro l’altro, numerosi prodigi.
Il santuario si trova nel mantovano, ed è possibile raggiungerlo dalla statale dell’Abetone-Brennero poco a nord di Ostiglia. Da lì si percorre qualche chilometro lungo una strada pensile che attraversa una campagna.
Il santuario era soggetto al vescovo di Verona fino al 1784. Il presule infatti effettuava spesso visite pastorali, e furono molte le modifiche che apportò alla struttura. Quando il territorio gonzaghesco venne allargato, fino al corso del Tartaro, nel periodo in cui la signoria degli Scaligeri passò in mano alla Serenissima, non ci fu la stessa modificazione per quanto riguarda il territorio diocesano.
Per secoli il santuario rappresentò il centro della devozione popolare alla Madonna, tanto per le popolazioni della della bassa pianura veronese quanto per tutti i vicini paesi del Mantovano e del Rodigino. Ancora oggi infatti la devozione alla Madonna della Comuna è grande e molti si recano costantemente nel santuario per rendere grazie alla Vergine.
In passato era conosciuto come “Oratorio della Beata Vergine del Cason”. Sulla lunetta dell’antica porta si vedono ancora oggi i resti di un antico affresco in cui si raffigura San Martino che dona il proprio mantello al povero. Vicino a questo si vede anche una Madonna fra i santi Antonio e Lucia.
L’opera venne in seguito strappata dalla parete interna per essere collocata nel presbiterio. L’attuale edificio venne costruito nella prima metà del sedicesimo secolo. I lavori iniziarono precisamente nel 1533, in seguito all’assenso del vescovo di Verona, Gian Matteo Giberti.
Il titolo di “Madonna della Comuna” deriva dal fatto che il Comune intervenne in maniera cospicua nelle spese di costruzione dell’edificio, insieme anche a molti altri devoti, sotto la protezione di Federico Il Gonzaga. Che, come si legge nello stipite sinistro del portale d’ingresso, fu il primo duca ad essere consacrato alla Madonna.
Giovanni Bernardi
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