Il Santuario della Madonna di Poggio di Roio, località del comune dell’Aquila, è noto per essere il luogo in cui è sistemata la statua della Madonna di Roio.
La Madonna di Roio apparve al pastore Felice Calcagno, il 4 dicembre 1578, facendogli ritrovare il suo gregge disperso. Il santuario si trova in piazza del Santuario, e il complesso fu gravemente danneggiato dal terremoto dell’Aquila del 2009.
La statua accolta all’interno del santuario fu trovata dal pastore originario di Lucoli nel bosco detto “Ruo”, in locazione di Tressanti, in Provincia di Foggia, durante il periodo della transumanza. Il pastore aveva smarrito il suo gregge e pregò la Vergine per salvarsi dal castigo da parte dei padroni.
Dopodiché ci fu l’apparizione di Maria, con il Bambino in braccio, immersi in una luce abbagliante, che indicò al giovane il luogo dove ritrovare il gregge. I pastori che vennero a conoscere l’accaduto si recarono sul posto e trovarono la statua con le sembianze della figura apparsa a Felice Calcagno.
Nel riportarla al paese su di un mulo, questo si fermò a metà percorso, e dopo averla portata in spalla nella chiesa del paese il giorno successivo la statua era miracolosamente tornata a Rio, dove oggi sorge il santuario. Oggi si trova una lapide commemorativa di quella vicenda lungo la Via Mariana che porta all’edificio.
Davanti al luogo in cui si fermò il mulo era infatti già presente una cose, e fu il motivo per cui si diede il titolo di “Madonna della Croce”. Negli ultimi decenni, dal 1980 al 1990, l’Associazione Culturale per la Storia della Civiltà della Transumanza promosse numerose iniziative, e cominciò a chiamare la Madonna anche con il nome di “Madonna della Transumanza”.
L’edificio sacro, con pianta a croce greca, risalente nel suo aspetto attuale al diciassettesimo secolo, è composto da tre macroelementi. Questi sono la facciata, l’aula a croce greca e la torre campanaria a pianta quadrata.
La facciata del santuario è stata realizzata per la prima volta nel 1663, dall’artista Giacomo Farelli. L’interno presenta numerose cappelle ed altari, decorati da marmi, stucchi e apparati pittorici molto ricchi. In questi si racconta la storia del Santuario e delle apparizioni miracolose. Tutto ciò ha reso il santuario un luogo di intensa spiritualità. Visitato anche, il 30 agosto 1980, da Papa Giovanni Paolo II.
Purtroppo tutti questi elementi sono stati molto danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009. Le lesioni diffuse sulle murature, il distacco della facciata dal corpo di fabbrica e i crolli localizzati soprattutto nell’apparato decorativo interno hanno portato a lunghi lavori di ristrutturazioni.
I restauri sono tutt’ora quasi finiti ma da completare, e oggi la comunità ha lanciato numerosi appelli per restituire al culto la chiesa, almeno nelle cerimonie principali. I fedeli infatti desiderano fortemente poter tornare ad incontrare la Madre di Dio in questo luogo pieno di spiritualità. Preghiamo perché possa accadere presto.
Giovanni Bernardi
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