Il Santuario di Rodi Garganico ha una storia molto antica che lo porta ad essere ancora oggi un gioiello nel cuore della Puglia.
L’origine del Santuario della Madonna della Libera, situato nella cittadina pugliese, riporta infatti alla fuga degli abitanti di Rodi, nel quindicesimo secolo, per sfuggire ai turchi che avevano conquistato Costantinopoli. Per cui, nel bel mezzo ad esempio di una visita turistica in Puglia, questo luogo meraviglioso e pieno di storia può rappresentare una pausa spirituale di grande valore.
Uno degli eventi straordinari legato al santuario
Il miracoloso quadro, sfuggito all’attenzione dell’equipaggio della nave che lo stava trasportando, nel 1453, e che era rimasta bloccata in rada per ben tre volte, era stato ritrovato su di un sasso, intorno al quale è poi sorto il tempio. Il capitano, convinto della miracolosità dell’accaduto, decise di lasciarlo a Rodi, e grazie a questo gesto riuscì finalmente a viaggiare fino a Venezia. Così tra i rodiani e la Madonna della Libera si stabilì un’amore e una devozione filiale che prosegue fino ad oggi, addirittura rafforzandosi nel tempo.
Ancora oggi è possibile osservare la Sacra Immagine alle spalle dell’altare maggiore, all’interno del santuario attualmente costituito da tre navate: una centrale chiusa dall’abside che accoglie l’altare maggiore su cui si innalza il trono mariano, e due laterali costituite da quattro cappelle ciascuna.
L’interno dello splendido santuario con le molte opere contenute
Entrando da destra, è possibile vedere le cappelle dedicate al Santissimo, a San Giuseppe, ai Santi Cosma e Damiano, e quella realizzata nel 2003 e dedicata a Santa Lucia e a San Pio da Pietrelcina. A sinistra, invece, vi sono le cappelle dedicate a Sant’Antonio, all’Arcangelo Raffaele, a San Giovanni e Santa Chiara, per concludere con quella degli ex voto.
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La porta bronzea d’ingresso, costituita da quattro pannelli, è stata realizzata nel 1976 dall’artista romano Ernesto Lamagna ed è costituita da quattro pannelli, di cui due nella parte superiore. Nel primo vi è l’immagine di una donna con al petto un figliolo, come ogni mamma, che è però la Madre di Cristo. Nell’altro, un uomo che si apre un varco tra le sofferenze quotidiane e le speranze, sulla scia di Cristo.
I numerosi ex voto che testimoniano i prodigi di questo culto mariano
All’esterno della chiesa, altre vicende come quelle delle acacie messe a dimora dal contadino Ziretto verso la fine dell’Ottocento, oppure alla Croce giunta lì dopo diverse collocazioni e che ricorda la vittoria nella battaglia di Lepanto del 1571.
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Infine una menzione importante riguarda i 27 ex voto, molti dei quali ci riconducono a Rodi e riguardano naufragi scampati, che indicano come il culto della Libera sia da tempo diffuso fino a Monte Sant’Angelo e a Mattinata. Il culto ha infatti portato anche a numerosi miracoli, come ad esempio la guarigione del quindicenne Saverio Trotta di Mattinata, nel 1882, o del bambino Antonio Manicone di Vico, nel 1900.
Giovanni Bernardi