Santuario Madonna della Suasia: dove la Vergine diede precise istruzioni

Il Santuario della Madonna della Suasia è fortemente legato alla vicenda miracolosa di un giovane del luogo che ricevette diverse apparizioni. 

Santuario Madonna della Suasia
Santuario Madonna della Suasia – photo web source

Questo santuario incarna il luogo più venerato dai civitellesi ed è considerato come un centro d’incontro e di devozione mariana di una straordinaria importanza. In particolare, per essere riuscito nei secoli a coinvolgere e tenere unita un’intera comunità attorno all’amore della Vergine e alle sue grazie che a lungo hanno continuato a manifestarsi.

L’inizio della costruzione del santuario

La raccolta delle offerte per la costruzione del santuario iniziò il 4 giugno 1556, e la posa della prima pietra avvenne il 27 luglio di quello stesso anno, nel luogo in cui sorgeva una celletta chiamata la “Maestà della Suasia”. In quel lembo di terra, infatti, la Madonna apparve cinque volte consegnando al piccolo Pasquino da Vignale un duplice messaggio. 

Maria chiese infatti di costruire una chiesa sul luogo dell’apparizione ed esortare tutti i fedeli alla penitenza, alla preghiera, all’espiazione per la salvezza del mondo. Tuttavia per completare la costruzione, consacrata nel 1595, ci vollero ben 39 anni. Una volta conclusa, la chiesa scampò al grave terremoto del 1661 che distrusse Civitella, come anche all’incendio del 1780 che bruciò tutto l’altare tranne l’immagine sacra.

La partecipazione attiva del popolo alla vita della chiesa

In seguito alla soppressione degli ordini religiosi, avvenuta durante il periodo napoleonico, il Santuario si resse per molti anni solamente con le offerte dei fedeli. La costituzione della Confraternita venne ufficializzata il 14 novembre 1819. Questa era formata da laici e retta da nove consiglieri con a capo un Priore. Le funzioni religiose, invece, vennero affidate ad un sacerdote Rettore, e la stessa funzione è ricoperta oggi dal parroco del paese.

Ancora oggi la Confraternita incarna pienamente la partecipazione attiva dei laici alla vita della Chiesa. Questa ha anche costituito per il Santuario un esempio mirabile di buona amministrazione. Senza alcuna risorsa propria né alcun bene da amministrare, infatti, il santuario si resse con le offerte e con le donazioni dei fedeli, e soprattutto grazie all’impegno e al lavoro di numerosi volontari.

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Durante gli ani, la chiesa ha subito diversi interventi di restauro. In particolare, gli ultimi avvennero nel 2000 e nel 2003, anni in cui avvenne il rifacimento della facciata e del piazzale davanti al santuario. Fino al 2006, quando delle celebrazioni solenni ricordarono il quattrocento cinquantesimo anniversario delle apparizioni. 

Giovanni Bernardi

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