Santuario Madonna di Gimigliano: dove Maria apparve ad Anita

Il Santuario della Madonna di Gimigliano è intimamente legato ai fatti avvenuti dal 1948 che coinvolsero la giovane Anita Federici e altre centinaia di persone. 

Il santuario si trova a Venarotta, in provincia di Ascoli Piceno. Più precisamente a Gimigliano, una piccola frazione formata da un piccolo gruppo di case arroccate su una collina, a 7 chilometri da Ascoli.

La costruzione del Santuario Madonna di Gimigliano

I lavori per la costruzione dell’edificio, posto nel luogo delle ripetute apparizioni mariane di aprile e maggio 1948, accompagnate da fenomeni nel sole, da numerose conversioni e guarigioni, iniziarono il 19 novembre 1950 e terminarono nel giugno del 1955. Ma solo nel marzo del 1959 il vescovo di Ascoli Piceno autorizzò il parroco a benedire la chiesa. La nuova chiese venne consacrata nel 1962.

Ci fu infatti un duro rapporto tra la veggente e la Chiesa. La chiesetta fu inoltre dichiarata inagibile nel 1972, a seguito del pesante terremoto di quell’anno, e in seguito venne lasciata in uno stato di squallido abbandono. Nell’antica chiesa parrocchiale si conservava una statua della Madonna Addolorata, che venne poi esposta nella nuova chiesa.

Le apparizioni di Maria alla piccola Anita Federici

Dopo che nel 1948 la piccola Anita Federici disse di aver visto la Madonna, in una grotta vicino al luogo ogni giorno andava a raccogliere legna, il Santuario della Madonna di Gimigliano divenne un centro di grande e alta spiritualità ancora al centro di indagini e discussioni.

Il Santuario visse così 38 anni di silenzio, dopo la fine delle prima apparizioni. Ma nel 1986, in seguito alla guarigione di Rosina Messi, il Santuario si si ripopolò di migliaia fedeli e pellegrini. Rosina racconta: “quando parlavo con la Madonna Santa forse mi agitavo nel letto tanto che mio marito al mattino mi disse che al mare sarebbe andato da solo, pensando che non mi sentissi bene. Quel giorno mi feci accompagnare da mio figlio… fino al bivio di Gimigliano; il resto della strada, fino alla Grotta, lo feci a piedi”.

La rinascita del santuario con la guarigione di Rosina Messi

Durante la preghiera chiese a Maria con fiducia la guarigione. “Madonnina mia, non ti chiedo di togliermi le sofferenze, ma che almeno possa camminare per poterti venire a trovare e compiere meglio anche i miei doveri”, disse. Ricevendo in risposta da Maria dei sorrisi.

Madonna di Gimigliano

“Presi la terra che sta sotto l’immagine della Madonna e me la strofinai alle gambe. Poi andai a Messa e parlai in Chiesa”, racconta Rosina. “Quel giorno tornai a casa felice, perché il sogno (che altre del paese vedevano la Madonna) si era avverato. Al mattino mi alzai bene, e quando mi guardai ai piedi le ulcere erano completamente scomparse, senza lasciare tracce”.

La decadenza del santuario dovuta ai due santoni scomunicati

Dal 1986 in poi le folle rifiorirono al santuario come nei primi anni, da tutte le regioni d’Italia. Tuttavia dopo questo picco alcune figure che si inserirono nel santuario arrecarono notevoli danni all’immagine del luogo. Tra questi, alcuni presunti santoni che presero in mano il Santuario con azioni molto dubbi dal punto di vista della fede, fino alla blasfemia.

Come tale Paolo Trainini, discusso “speaker” dei messaggi della Vergine, e l’australiano Kamm, che fece persino delle “radiocronache” delle apparizioni, facendo calare notevolmente il flusso dei credenti in questo luogo. I due impostori infatti fondarono addirittura una “Scuola di Veggenti“, e vennero scomunicati dal Vescovo australiano di Wollongong il 16 giugno 2002, dopo un’indagine partita dall’ 8 ottobre 1998 per conto della stessa Arcidiocesi.

Madonna di Gimigliano

A un certo punto l’australiano disse addirittura che sarebbe stato il il prossimo Papa e affermò in diretta in un canale nazionale australiano che aveva il diritto di poter far sesso con le sue “regine”, dicendo che la Vergine Maria aveva sospeso le leggi normali riguardo all’adulterio. Terribili blasfemie di un luogo sacro che merita ben altro che di essere accostato alle vicende di una setta, per fortuna allontanata dalla Chiesa cattolica. 

Giovanni Bernardi

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