La chiesa di Santa Maria Immacolata è legata a un evento miracoloso che si verificò al suo interno che difese i cristiani dagli attacchi.
L’edificio è situato nel comune di Loano, in provincia di Savona, nei pressi del porto cittadino. Al suo interno la statua miracolosa di Maria, negli anni in cui la Chiesa in Italia era sotto forte attacco da parte dei moti anti-clericali, mosse gli occhi e pianse mentre i padri che vivevano all’interno stavano traslocando dopo essere stati cacciati. In poco tempo il fatto miracoloso si diffuse in tutta l’area e la chiesa divenne luogo di grande venerazione popolare.
Il promotore del nuovo edificio conventuale dei frati cappuccini a Loano fu padre Angelo da Sestri Ponente, in seguito a una sua visita nel 1609. In quegli anni il borgo era stato amministrato dalla famiglia Doria, e il principe-conte acconsentì alla proposta del cappuccino genovese. Alcuni fratelli dell’ordine si stanziarono nella chiesa di Nostra Signora di Loreto, già edificata nel 1611.
La costruzione del nuovo complesso era prevista nelle vicinanze. Ma l’opera subì un lungo arresto, che durò oltre trent’anni, probabilmente per l’opposizione delle altre congregazioni religiose presenti nel territorio. In seguito all’interdizione nel 1642 della curia vescovile di Albenga, che portò all’allontanamento dei frati dalla chiesa del porto, nel 1646, si acconsentì che a Loano si stanziò un convento di frati cappuccini.
Nella località denominata le Gazzelle, il 27 marzo 1650 cominciarono i lavori di costruzione del nuovo complesso conventuale. Questi terminarono intorno al 1674. Nei due secoli successivi il convento venne gestito senza problemi, mentre con l’arrivo delle invasioni napoleoniche alla fine del diciottesimo secolo il complesso subì le prime chiusure. Venne inizialmente destinato ad ospedale militare, mentre nel 1810 arrivò la soppressione degli ordini religiosi.
Con la caduta di Napoleone e del Primo Impero francese i cappuccini tornarono nel convento il 2 giugno 1816. Poi però arrivò il Regno d’Italia, dove la civica amministrazione di Loano promosse nel 1862 la conversione del convento a scuola elementare. Stavolta però a bloccare l’iniziativa fu una petizione popolare spontanea, ma riuscirono solamente a interromperla perché la decisione di una conversione d’uso era ormai presa.
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I frati portarono i loro beni e gli arredi sacri nel vicino complesso conventuale di Sant’Agostino. Lo stabile venne tristemente messo messo all’asta. Fu in quei frangenti che si verificò il miracolo della lacrimazione della statua della Madonna Immacolata ancora oggi venerata all’interno. Mentre le leggi anticlericali piemontesi costringevano i Cappuccini a lasciare Loano, l’effige mosse gli occhi e lacrimò radunando enormi folle di fronte al santuario.
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Nel santuario della Madonna Miracolosa di Taggia si trova una statua identica, opere entrambe dello scultore taggese Salvatore Revelli, e questa avrebbe lacrimato nel 1855 e in epoche successive. La statua è ancora oggi fortemente venerata dai fedeli all’interno della nuova chiesa, che si cominciò a costruire l’attuale convento, ad ovest del centro storico loanese, nel 1873.
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Giovanni Bernardi
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