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Santuario Madonna dei Fiori: il miracolo straordinario che si ripete

Il Santuario della Madonna dei Fiori di Bra è fortemente legato al miracolo che accadde a Egidia Mathis nel 1336. Da allora, il prodigio si ripete ogni anno.

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Il santuario antico fu edificato, in stile barocco, nel 1626, sopra il luogo in cui il miracolo era commemorato da una precedente cappella. All’interno della chiesa si trova la statua della Madonna dei Fiori, posta in una cappella laterale.

La costruzione del Santuario antico e di quello nuovo

Anno dopo anno, però, ci si rese pian piano conto che il vecchio Santuario era troppo piccolo per la folla che vi si recava, con sempre maggiore consistenza, nei giorni di festa e non solo. Così l’esigenza di avere un santuario più grande, degno della  fama del prodigio dei fiori che si rinnova perennemente, portò alla nuova costruzione.

Fu il il Sindaco di Bra a promuovere la formazione di un Comitato di personalità braidesi allo scopo preciso di provvedere all’ampliamento del vecchio Santuario, il 29 Maggio 1903. Si trattava di dare atto a una volontà ripetutamente espressa dal popolo e dai fedeli.  L’architetto Conte Carlo Ceppi realizzò il progetto, e il 12 giugno 1933 il Cardinal Arcivescovo Maurilio Fossati diede il via all’inizio dei lavori.

La posa della prima pietra del Santuario della Madonna dei Fiori di Bra

La prima pietra venne benedetta il 7 settembre 1933, mentre invece settantacinque anni dopo, domenica 3 settembre 1978, l’Arcivescovo Mons. Anastasio Ballestrero consacrò l’altare e la Dedicazione del Nuovo Santuario. Il Santuario Nuovo oggi si presenta costituito di due corpi adiacenti.

Il primo è un’aula ottagonale, che si prolunga in un corpo a pianta quadrata in cui vengono accolti l’ampio presbiterio e l’abside con La Gloria della Madonna dei Fiori. A destra, nella prima cappella, la venerata statua lignea della Madonna dei Fiori, opera dello scultore Andreas Moroder di Ortisei, realizzata nel 1944 e solennemente portata in processione per le vie di Bra l’8 settembre di ogni anno.

L’interno del Santuario della Madonna dei Fiori di Bra

La cupola del presbiterio del Santuario Nuovo, impreziosita da imponenti colonne e rivestita di variegati marmi, è affrescata da Piero Dalle Ceste, autore anche di una grande tela dell’abside raffigurante l’apparizione della Vergine a Egidia Mathis.

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Nel resto della chiesa si possono poi ammirare numerose pregevoli tele risalenti al periodo storico del seicento, tra cui il Martirio di S. Stefano, l’Adorazione dei pastori, la Madonna tra San Giovanni e San Rocco rispettivamente del Molineri, del Claret e del Cairo.

La straordinaria fioritura invernale e gli anni in cui non è accaduta

Ogni anno poi si verifica la straordinaria fioritura di fine dicembre, e nella storia furono veramente poche le defezioni, spesso corrispondenti a fatti ben precisi, come l’agonia di Pio IX, il Papa che promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione, o in occasione della caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989.

Spesso le date di fioritura e di mancata fioritura, infatti, sembrano fare pensare a una volontà della Vergine di lanciare messaggi attraverso il mistero del pruneto. Dal 1700 in poi sono stati compiuti numerosi studi scientifici resso l’Orto Botanico dall’Università di Torino. Il professor Giuseppe Lanvini, nel 1882, dichiarava: “il fenomeno trascende le leggi fisiche e biologiche”.

Il parere degli scienziati sul fenomeno della fioritura straordinaria

Franco Montacchini, in seguito Direttore dell’Orto Botanico, disse nel 1974: “La pianta ha perduto il normale termoperiodismo, cioè l’induzione delle gemme da fiore, determinata di solito dal periodo di freddo invernale e dal successivo rialzo termico in primavera. Bisognerebbe stabilirne la causa”.

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Anche Augusto Béguinot, uno dei più famosi botanici italiani, si interessò del caso. Dopo numerose analisi, concluse dicendo che “come scienziato non conosco e non uso la parola miracolo, ma appunto come scienziato debbo dire che le leggi naturali che intessano la vita dei pruni spinosi non sono sufficienti a spiegare lo straordinario fenomeno della fioritura. Agisce dunque su questa pianta una forza che debbo dire di non conoscere e di non poter trovare. La chiamino forza extranaturale o soprannaturale io come scienziato mi fermo dinanzi al fatto e dico: non so”.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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