Santuario Madonna del Frassino: le numerose grazie dopo l’apparizione

Il Santuario della Madonna del Frassino nacque dopo l’apparizione in mezzo al bosco, e da allora le grazie che vennero dispensate furono numerose. 

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Si tratta di una chiesa monumentale di Peschiera del Garda in cui all’interno si venera la piccola statua della Madonna del Frassino che apparve in maniera miracolosa l’11 maggio 1510 tra i rami di un albero di frassino.

L’evento prodigioso all’origine del santuario

In seguito a questa apparizione, avvenuta tra i rami di un albero di frassino ad un pastore della zona che aveva invocato un aiuto divino a seguito di un morso di un serpente, e al ritrovamento sul luogo di una piccola statua di poco più di 14 cm che raffigurava la Madonna con in braccio il bambino Gesù, si decise di costruire la piccola cappella nel luogo del miracolo.

La cappella venne inaugurata il 12 settembre 1510 dopo essere stata costruita grazie alle offerte del popolo e gestita dai padri serviti. La cappella ben presto diventò un punto d’incontro di numerosi fedeli. Questi cominciarono a portare doni votivi uno dietro l’altro, a seguito delle grazie ricevute grazie all’intercessione della Vergine.

La costruzione di una chiesa più grande intorno alla cappella

Col tempo intorno alla cappella ci si decise di costruire intorno alla cappella una chiesa più grande. La costruzione iniziò il 18 giugno 1515, mentre invece il 14 gennaio 1518 papa Leone X concesse l’autorizzazione per la costruzione di un convento in cui potessero anche alloggiare i monaci.

Nei secoli il santuario si abbellì di numerose opere d’arte, e anche grazie alle numerose donazioni dei fedeli ebbe modo di svilupparsi ulteriormente. In quel periodo lo stile francescano iniziale venne rifinito con stucchi in stile barocco, e venne anche abbellita la cappella della Madonna.

In seguito al doloroso bombardamento il santuario non ebbe danno

Quando però nel 1810 ci fu l’invasione napoleonica il santuario subì una grave battuta d’arresto, e i monaci furono allontananti dal convento. Il santuario subì anche diverse profanazioni. Anche nel 1848 ci fu un grave dramma. In seguito a un bombardamento, infatti, il borgo che era sorto intorno al santuario venne completamente raso a suolo. In quella occasione, però, la chiesa riuscì miracolosamente a rimanere intatta.

Nel 1898 sia il convento che la chiesa ritornarono nelle mani dei francescani, e la chiesa fu completamente restaurata con il rifacimento sia della facciata che del pavimento e si provvide al restauro delle diverse opere d’arte contenute. Il 24 settembre 1930 Pio XI concesse l’incoronazione della statua della Madonna del Frassino, mentre nel 1969 fu realizzata la cappella penitenziale, ad opera dell’architetto Avesani.

Come arrivare al santuario e i numerosi ex voto

Per giungere al santuario del Frassino è necessario passare attraverso un ampio viale delimitato da cipressi, e nella facciata esterna della chiesa l’ingresso è protetta da una sorta di tetto a spiovente che poggia su quattro colonne che formano tre archi frontali e due laterali. Ai lati, e nella zona superiore del portale, sono visibili diversi affreschi in cui vengono rievocate scene dell’apparizione della Madonna del Frassino.

All’interno, la chiesa è a navata unica con dieci cappelle laterali, cinque per ogni lato. Solo le ultime due, poste ai lati dell’altare maggiore, sono più ampie delle altre. Sono la cappella di San Francesco d’Assisi o del Santissimo Sacramento e quella della Madonna del Frassino. La prima, protetta da un cancello in ferro battuto, ha sull’altare una raffigurazione di San Francesco mentre riceve le stigmate. Nella seconda, invece, fu posto il sepolcro della Congregazione dei Cordigeri.

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Nella cappella dedicata alla Madonna si trova, sull’altare,  na tela del Farinati raffigurante il Padre Eterno tra una corona di angeli e San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio Abate. Ai piedi delle raffigurazioni, in un tabernacolo in marmo, la piccola statua in terracotta della Madonna miracolosa che reca in braccio Gesù bambino. Intorno a questa sono ben visibili numerosi ex voto, a segno delle grazie che la Vergine ha continuato a dispensare nei secoli ai tanti fedeli che l’hanno invocata. 

Giovanni Bernardi

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