Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio è un’importante meta di pellegrinaggi in cui oggi si ricorda l’apparizione di Maria a due fanciulli avvenuta nel 15 Luglio 1480.
Il santuario mariano di Boccadirio è situato in Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, nella frazione di Baragazza situata nel comune di Castiglione dei Pepoli, nella zona cioè al confine con la Toscana.
Si tratta di un’importante meta di pellegrinaggi del centro Italia, raggiungibile dall’autostrada del Sole dall’uscita di Roncobilaccio, proseguendo sulla strada provinciale 8. Per molti è il secondo santuario della diocesi bolognese, subito dopo il santuario della Madonna di San Luca, a Bologna.
La Vergine di Boccadirio dà il nome al Santuario, in ricordo dell’apparizione di Maria, nel giorno della festa del Carmine, ai due pastorelli, Donato e Cornelia, che in seguito a quell’evento consacrarono le loro vite al Signore. Cornelia Vangelisti, che diventò monaca in Toscana, è sepolta nel chiostro di San Domenico a Prato. La Madonna apparve nel punto di confluenza dei due torrenti Tanone e Butrione, da cui il nome della località Boccadirio, in corrispondenza del rio Davena.
In seguito a quell’evento miracoloso la popolazione decise di costruire la piccola chiesa con il tabernacolo intitolato alla Beata Vergine delle Grazie, visitabile ancora oggi. La struttura dell’attuale santuario, infatti, rispetta in maniera abbastanza fedele quella costruita dalla popolazione di Baragazza nel sedicesimo secolo, nonostante le piccole modifiche apportate nei secoli. Come ad esempio il prospetto principale, rifatto negli anni 1890 a partire dal progetto di Aristotele Puccetti.
Bisognò aspettare il diciottesimo secolo per vedere il completamento del loggiato e del chiosto, come descritto dal parroco di inizio seicento di Castiglione dei Pepoli, don Lorenzo Amorotti, nel libro “Origine e ritratto della miracolosa Madonna di Boccadirio”. Lo scritto si basa sulla lettera anonima attribuita a una suora del monastero di Santa Caterina in Prato e datata 1580. Il monastero in questione è cioè lo stesso che frequentò Cornelia Vangelisti, che prese successivamente il nome di suor Brigida.
Fu infatti la stessa suor Brigida ad acquisire e fare stabilire l’immagine della Beata Vergine delle Grazie. Si tratta infatti di un opera di Andrea Della Robbia, risalente al 1505 e conservata sull’altare maggiore del Santuario. Il santuario, oggi oggetto di una forte e particolare venerazione da parte dei cittadini delle zone limitrofe, dal 1947 è gestito dalla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù.
Spesso infatti si organizzano pellegrinaggi per andare al Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio a pregare e rivolgersi alla Madonna domandando il suo ausilio e la sua protezione. Spesso questi pellegrinaggi avvengono direttamente a piedi dalla città.
Il territorio che circonda Boccadirio è inserito in un vasto comprensorio montano. Qui hanno origine numerose testimonianze di vita religiosa, legate al cristianesimo ma anche al paganesimo romano ed etrusco. Da cui hanno preso il nome anche molte località montane della zona, come Monte Adone e Monte Venere.
La fede della popolazione in Maria è quindi inserita in un ambiente naturale di grande misticismo, di cui è intriso il fascino di queste aree. Senza contare che, a lungo, queste terre hanno rivestito anche il centro di un importante snodo strategico tra il nord e il sud della penisola, come ad esempio per passo della Futa.
O anche per gli innumerevoli sentieri che ancora oggi si possono percorrere, come ad esempio nella località di Roncobilaccio, nel monte Tavaniella fino a Montepiano, che prosegue poi nel bel mezzo della Toscana. Suggestive strade immerse nel verde che hanno rappresentato luoghi di aiuto e di difesa per quanti dovevano attraversare l’Appennino.
In cui potere, ancora oggi, contemplare la bellezza del Creato per incontrare, alla fine di questo incantevole percorso, la Vergine delle Grazie di Boccadirio che non manca di dispensare amore e misericordia a tutti i suoi figli.
Giovanni Bernardi
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