Il Santuario della Madonna di Livenza sorse in seguito all’evento miracoloso accaduto a un pio uomo a cui Maria lasciò tre indicazioni ben precise.
Il santuario si trova ad un crocicchio lungo la strada che da Motta va verso Oderzo. Ancora oggi a fianco dell’attuale Santuario c’è una piccola cappellina con l’immagine della Vergine mentre tiene in braccio il Bambino.
L’anziano pio di Motte, Giovanni Cigana, padre di sei figli, passava ogni giorno di fronte a quel capitello e si fermava in preghiera. Un giorno gli apparve la Madonna dandole tre indicazioni ben precise, che l’uomo andò a comunicare a tutti, facendo esplodere in poco tempo una grande devozione alla Vergine.
Dopo l’intervento miracoloso l’autorità ecclesiastica istituì un processo canonico che confermò l’apparizione. Così accadde che l’edicola primitiva in legno venne presto sostituita da un santuario, che edificato tra il 1486 e il 1570.
Da sempre in questo santuario prestano servizio i Padri Francescani Minori. Si tratta di un luogo talmente frequentato dai veneti, che in massa accorrono a invocare le grazie di Maria in questo luogo di grande spiritualità, che venne descritto come vera “clinica dello spirito”.
Durante il processo canonico ci furono numerose testimonianze che diedero conto delle persone che ricevettero grandi benedizioni e talvolta veri e propri miracoli ottenuti per intercessione della Madonna di Motta di Livenza.
Tra queste, una importante testimonianza fu quella del Podestà di Motta, Girolamo Venier, che l’uomo scrisse addirittura di suo pugno spiegando che dopo avere sofferto per quattro lunghi anni una dolorosa malattia la Madonna lo liberò. In quegli anni Venier assunse numerose tipologie di medicine ma nessuna ebbe effetto.
Soltanto dopo avere promesso alla Madonna che, qualora fosse guarito, avrebbe contribuito a fare costruire la chiesa nel luogo dell’apparizione, fu completamente guarito e si ritrovò in poco tempo del tutto libero da ogni male e da ogni infermità.
I fedeli accorsero fin da subito numerosi, e la loro devozione profonda toccò da subito le autorità, che in questo modo si convinsero nel costruire un tempio più grande e adeguato alla Madonna di Livenza.
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La costruzione del tempio venne affidato al Sansovino, al secolo Jacopo Tatti. L’opera che ne seguì fu da molti giudicata grandiose, forse una delle migliore opere da lui realizzate, secondo il giudizio degli esperti. Questo in particolare a causa della grande semplicità delle parti, nonché per la purezza e per la armonica sobrietà delle linee.
In seguito numerosi e celebri artisti abbellirono tanto le pareti del Santuario quanto quelle del vicino Convento. Tuttavia il cuore del Santuario, il fulcro di tanti pellegrinaggi e momenti di preghiera, è la Cripta. Fu infatti quello il luogo in cui apparve la Madonna e dove ancora oggi i tanti fedeli venerano l’antica e miracolosa Immagine della Vergine con il Bambino. La sacra effige venne in seguito incoronata nel 1859 da Papa Pio IX.
Giovanni Bernardi
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