Il Santuario della Madonna Marcelliana ha origine nel miracolo della statua trasportata da una mano invisibile lungo il fiume nel quinto secolo.
I cittadini di Monfalcone ritrovarono la statua della Madonna con il bambino a bordo di un’imbarcazione alla deriva, nel golfo di Panzano. Una forza invisibile guidò infatti la barca fino a quel punto in maniera miracolosa. La vicenda miracolosa portò alla decisione del vescovo Aquileia Marcelliniano di costruire la cappella dedicata al culto della Vergine Marcelliana.
La chiesa venne ornata con gli affreschi di un noto pittore di Udine, Arsenio Negro. Purtroppo però l’invasione dei turchi causò la perdita della meravigliose opere.
La facciata principale della chiesa presenta dei caratteristici elementi settecenteschi. All’interno tuttavia si possono ammirare i resti dell’affresco di De Santis in cui viene raffigurata l’Annunciazione, la Visitazione e la Vergine educata da Sant’Anna, e in seguito tristemente deturpato dalla Prima Guerra Mondiale.
Le rappresentazioni di Agostino Pregrassi sono invece molto più recenti risalgono al periodo successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, cioè al 1943. Si tratta di due opere raffiguranti l’arrivo della statua miracolosa e il voto della popolazione alla Madonna, di recarsi settimanalmente in processione alla Marcelliana, durante la dura pestilenza del 1386.
L’antica chiesa fu demolita e ricostruita negli anni che vanno dal 1360 al 1364. Nel 1381 scoppiò una guerra civile a seguito di alcune discordie sul sistema di nomina del patriarca di Aquileia. Così la città di Monfalcone fu divisa dalle due fazioni in conflitto tra loro.
Queste terre furono poi sottoposte ad altre numerose prove nel corso dei secoli, come ad esempio l’invasione dei Turchi alla fine del 1400 e le incursioni dei pirati Uscocchi nel 1615. Eventi duri e complessi che portarono a numerosi danni alla chiesa a cui seguirono altrettante ricostruzioni, interventi di restauro e di ampliamento.
Un’ultima volta si prese la decisione di demolire e ricostruire ex novo le strutture ormai crollanti dell’antica Chiesa, fra l’11 maggio 1840 e il 4 agosto 1844. Il giorno 8 settembre 1844 si ebbe la consacrazione del nuovo edificio da parte dell’Arcivescovo di Gorizia, Francesco Saverio Luschin.
Oggi la statua miracolosa della Madonna Marcelliana si può ammirare all’interno del santuario, sull’altare maggiore in marmo locale. Nella statua Maria è seduta, sulla mano destra stringe il Bambino Gesù mentre nella sinistra tiene un oggetto non bene identificato, che assomiglia a uno scettro ma che con tutta probabilità si tratta di un pezzo di pane.
Vale a dire un dono provvidenziale verso i più bisognosi, che in ogni epoca si sono rivolti in queste terre alla Vergine Marcelliana. Specialmente nei momenti più bui di fame e miseria. Non a caso l’espressione sul volto di Maria è rattristata, mentre quella innocente di Gesù mentre la osserva mostra la partecipazione del Figlio al dolore della Madre.
A quell’espressione addolorata fedeli e pellegrini si sono rivolti innumerevoli volte nel corso della storia e continuano a farlo tutt’oggi. Certi che la Madonna Morcelliana non farà mai mancare la propria consolazione a quanti la invocano con cuore puro, aperto e desideroso della sua misericordia infinita. E della sua tenerezza materna grazia a cui si originò la nascita del Salvatore.
Giovanni Bernardi
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