Santuario della Madonna dell’Olmo: costruito per volere della Vergine

Il Santuario della Madonna dell’Olmo nacque al seguito delle miracolose apparizioni che coinvolsero una pastorella. Ma la strada non fu subito semplice. 

santuario madonna dell'olmo
photo web source

Il santuario si trova a Thiene, in provincia di Vicenza, nella periferia ovest della città. A partire dagli anni sessanta del secolo scorso, il santuario è sede di una parrocchia autonoma posta nel vicariato di Thiene, nella diocesi di Padova.

L’origine del Santuario che riporta ai fatti miracolosi

Da quando avvennero i miracolosi avvenimenti del 1530 il santuario divenne meta di pellegrinaggi, in quella zona che all’epoca era aperta campagna distante dal centro di Thiene, ricca di alberi di olmo e luogo di pascolo per le greggi.

Nonostante il miracolo in cui Maria chiese di fare costruire una chiesa in suo nome, e inizialmente la pastorella che ricevette l’apparizione non venne creduta, le istituzioni non avevano a disposizione grandi mezzi economici. Quindi in un primo momento venne eretta una semplice cappella, che tuttavia consentisse comunque le celebrazioni religiose.

La nascita della prima cappella in onore della Madonna

La cappella venne costruita nel luogo preciso in cui si trovava l’olmo, sopra il quale Maria apparve più volte a una povera pastorella. Quella cappellina venne fin da subito rinominata Cappella delle Apparizioni, e parte del legno dell’olmo venne utilizzato per le fondamenta della costruzione originaria.

La Cappella rimase tuttavia di proprietà comunale e la Diocesi di Padova concesse fin da subito la possibilità di celebrare Messa, sia nella cappellina originaria che nella chiesa che poi i Cappuccini costruirono, constatando la crescita esponenziale della devozione in questo luogo.

Il venerato dipinto della Madonna di Thiene

L’immagine della Madonna fu dipinta sopra una piccola tavola di olmo e venne posta sopra l’altare, dove si trova ancora oggi. L’autore si chiamava Gian Giacomo Cavobianco, ed era originario di Schio. Nel dipinto la Madonna è ritratta seduta fra i rami alla sommità di un olmo, mentre indossa una tunica color cremisi, avvolta in un mantello azzurro scuro orlato di oro.

Sul ginocchio destro Maria regge il Bambino Gesù, che a sua volta tiene nella mano sinistra un uccellino. Nella mano della Vergine vi è inoltre un libro chiuso, mentre sul suo volto appare un sorriso. Alle sue spalle, un paesaggio collinare verdeggiante sotto l’azzurro del cielo. L’artista si rifece alla perfezione all’evento miracoloso accaduto alle due pastorelle.

I resoconti dell’epoca riguardanti la prima cappellina

Dei primi resoconti dell’epoca, avvenuta dal 1563 al 1571, emerge che la cappellina, ancora priva di consacrazione, aveva le pareti totalmente ricoperte da ex voto. Alla luce della devozione che cresceva quindi in maniera costante il il vescovo di Padova consacrò la Cappella e il suo altare il 24 settembre 1602.

All’inizio la chiesa misurava una trentina di metri per venti, a travature scoperte e aveva un coro per la preghiera comunitaria dei religiosi. Dietro il coro si trovava il chiostro, dove ora c’è la parte più antica dell’odierno convento. Sopra la tettoia, si trovavano le celle dei frati, munite di piccolissime finestre.

LEGGI ANCHE: Madonna dei Miracoli di Livenza: il segno promesso appare visibile a tutti

In coincidenza con il quarto centenario dell’apparizione, nel 1930, si procedette infine alla costruzione di un elegante campanile. L’attuale aspetto del Santuario è infine dovuto ai restauri che furono necessari in seguito alla distruzione portata dalla Seconda guerra mondiale, tanto che l’antica cappella dell’apparizione venne totalmente abbattuta per essere ricostruita più ampia e accogliente.

Giovanni Bernardi

Gestione cookie