La Basilica di Santa Maria del Pozzo di Capurso, ultimata nel 1770, è nata in seguito agli eventi prodigiosi a cui assistette don Domenico Tanzella.
La chiesa, costruita dal sacerdote a sue spese dopo il voto fatto a Maria che gli ridonò la salute del corpo, venne elevata al rango di basilica minore per volontà di papa Pio IX. Grazie alla famiglia reale di Napoli, i Borbone delle Due Sicilie, divenne poi reale basilica.
La venerata icona bizantina della Madonna del Pozzo
All’interno del santuario viene conservata e venerata l’icona bizantina della Madonna. Questa fu ritrovata da don Domenico Tanzella il 30 agosto 1705 all’interno del pozzo che si trova nella contrada Piscino, nella periferia campestre di Capurso. Il culto della Madonna del Pozzo a Capurso è uno dei più importanti d’Italia, e dà vita a una delle maggiori realtà di turismo religioso mariano dell’Italia Meridionale.
Don Domenico affidò questo culto all’ordine religioso dei frati francescani alcantarini. Fu Papa Benedetto XIII che 31 gennaio 1729, dopo una serie di cavilli di natura burocratica, che emanò il breve di fondazione. Reso esecutivo dall’imperatore Carlo VI solamente il 30 maggio 1733.
L’edificazione della Basilica Pontificia della Madonna del Pozzo
La prima pietra del convento dei frati venne messa con il progetto dell’architetto barese Giuseppe Sforza. Questi ricevettero molti doni, tra cui libri, documenti e somme di denaro. Al completamento della costruzione, il convento, di forma quadrata, misurava un fronte di 43 metri. Il porticato del piano terra si snodava su 38 celle monastiche.
Sempre a piano terra fu allestita una chiesetta provvisoria chiamata cappella iterina al convento. Questa ospitò, dal 24 agosto 1748 al 27 agosto 1778, l’icona della Madonna del Pozzo. Nella Facciata principale si vede la divisione dell’edificio tra basilica, ovvero tra la parte in cui è scritto “Reale Basilica” con il portone in bronzo, e il convento, dove in alto vi sono gli archi.
La costruzione della chiesa in cui collocare l’icona
Soltanto nel 1750 i frati alcantarini iniziarono a costruire la grande chiesa per apporvi la definitiva collocazione dell’icona della Madonna del Pozzo. Nel 1751 però, a causa di alcuni problemi di edificazione, venne abbattuta e ricostruita. Nel 1770 venne completata la possente mole della facciata. La traslazione dell’icona della Madonna del Pozzo avvenne il 27 agosto 1778.
La collocazione della sacra immagine nella basilica
Questa fu collocata in una nicchia ricavata nella parete sopra l’altare maggiore. Da lì la venerata icona non verrà mai più rimossa. Appena entrati nella chiesa si possono ammirare i poderosi pilastri con gli arconi delle cappelle laterali, e in mezzo l’altare maggiore, onsacrato a Santa Maria del Pozzo Madre e Regina di Misericordia. Tanto che Papa Gregorio XVI lo dichiarò, con breve del 28 maggio 1839, “Privilegiato Quotidiano Perpetuo”.
Nel 1850 la Madonna del Pozzo aveva operato molti miracoli, che vennero presentati alla Santa Sede per chiedere l’incoronazione della miracolosa immagine. Il beato Pio IX, il Cardinale Mario Mattei, il 20 maggio 1852, salendo i gradini del trono mariano depose le due corone sul capo del Bambino Gesù e della Vergine. Di fronte all’applauso incontenibile della folla che circondava la Basilica.
Il cuore d’argento donato dal sindaco alla Madonna del Pozzo
Alla fine dei festeggiamenti la Madonna del Pozzo di Capurso fu proclamata Celeste Patrona. Proclamazione confermata con pontificio Rescritto il 23 dicembre 1852. Il Patrocinio di Maria Santissima su Capurso fu accolto il 12 febbraio 1954 dal beato Pio XII e grazie al cardinale Gaetano Cicognani.
La lettura solenne del Decreto fu il 20 maggio, nella cui serata, dopo che la Processione giunse sul sagrato della Basilica, il Sindaco di Capurso donò alla Madonna un Cuore d’argento a testimonianza dell’amore di ogni cittadino di Capurso per la Patrona Celeste.
La devozione di Sant’Egidio Maria di San Giuseppe
Particolarmente devoto alla Madonna del Pozzo fu Sant’Egidio Maria di San Giuseppe che prima di giungere al Reale Convento di San Pasquale a Chiaia, a cui era destinato, si fermò per inginocchiarsi di fronte a lei. Da quel momento continuò a rivolgersi a lei in maniera incessante a favore di tutti i poveri e i più bisognosi.
Una volta che il santo giunse a Napoli portò con lui questa devozione, istituendone la festa. Rivolgendosi alla preziosa immagine, si compirono numerosi miracoli.
Giovanni Bernardi