Il Santuario della Madonna della Sanità sorse a circa 2 Km da Savigliano, a seguito del miracoloso intervento della Vergine in difesa di una giovane.
La ragazza era infatti insidiata da un uomo che voleva abusare di lei, ma subito dopo l’invocazione della protezione di Maria l’uomo scappò terrorizzato e a gambe levate. Fu così che, in ricordo del miracolo, la giovane dedicò un pilone votivo alla Madonna nel 1613.
Ben presto crebbe la fama del Santuario
Fin da subito attorno al pilone votivo i cittadini verificarono numerose grazie e miracoli, e questi eressero a protezione dell’immagine una piccola cappella. Questa, con il crescere dei pellegrinaggi, venne ingrandita e abbellita.
Così tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo l’afflusso di pellegrini crebbe in continuazione. Il Santuario ottenne così una notevole fama, tanto da diventare luogo di frequentazione anche della famiglia reale.
La chiesa presenta una tipologia architettonica a tre navate con ambulacro attorno al presbiterio. La facciata in cotto è molto bella e su questa svettano la cupola voltata e l’alto campanile.
La costruzione e l’ampliamento del Santuario
Vicino al Santuario si edificò ben presto anche una casa per esercizi spirituali, insieme a un alloggio per i pellegrini che in massa si recavano in questo luogo per approfondire la propria vicinanza con Maria e per passare lunghe giornate in preghiera e meditazione profonda.
L’Immagine della Vergine che allatta il Bambino risale alla prima metà del diciassettesimo secolo ed è sovrastata dal titolo “Salus Infirmorum”.
La consacrazione dell’altare maggiore
La prima consacrazione dell’altare maggiore, su cui campeggia il dipinto della Madonna nell’atto di allattare Gesù Bambino, venne infatti realizzato nel 1613 proprio sopra al pilone votivo eretto dalla giovane contadine per ringraziare Maria del miracolo, e che diede origine al culto della Madonna della Sanità.
L’altare fu progettato dall’architetto saviglianese Oreste Garzino e in seguito realizzato con la collaborazione dei marmisti Attilio e Giuseppe Novarese. Assieme anche agli esperti in lavorazione del legno Pietro Veglia e Carlo Ferrari.
La consacrazione e la rimessa a nuovo dell’affresco
L’allora arcivescovo di Torino, a cui appartiene la città di Savigliano il cardinale Maurilio Fossati, lo consacrò per un’ultima volta il 12 agosto 1956.
Per quella memorabile occasione si restaurò l’affresco raffigurante la Vergine, e riportato a nuovo affinché in quella splendida giornata tutti i fedeli potessero goderne.
Giovanni Bernardi