Il Santuario della Madonna dello Splendore si originò in seguito all’apparizione di Maria a Bertolino, un contadino del luogo che non venne inizialmente creduto.
Si tratta di uno dei più noti e importanti edifici di culto della città di Giulianova, di cui ne è una delle principali attrazioni religiose e artistiche e meta di numerosi pellegrinaggi, a cui è annesso il convento, la fontana miracolosa e il Museo d’arte dello Splendore e la Biblioteca “Padre Candido Donatelli”.
La Madonna apparve seduta sull’albero all’uomo, ma la corte degli Acquaviva lo rifiutò quando andò a raccontarglielo. La seconda volta un membro della corte prese a malmenarlo, ma la Madonna paralizzò la mano dell’aguzzino togliendogli anche la parola. Dopo questo fatto prodigioso, il governatore con la corte, il clero e il popolo, si recarono nel luogo dell’apparizione guidati da Bertolino. La Vergine apparve di nuovo, raggiante di luce sull’olmo, facendo scaturire una sorgente di acqua miracolosa ai piedi dell’albero, che oggi si trova in corrispondenza dell’altare maggiore.
Inizialmente il luogo fu dato in donazione ai Cappuccini nel 1559 per mano degli Acquaviva, e vi si costruì una chiesa dedicata a san Michele Arcangelo, dove oggi si trova la “casa Maria Immacolata”. Il santuario sorse nel luogo in cui avvenne la nota apparizione della Vergine il 22 aprile 1557, anche se secondo alcuni il santuario fu eretto già negli anni venti del Cinquecento.
In tal caso, l’apparizione risalirebbe alla fine del Quattrocento, in contemporanea alla fondazione di Giulianova. In ogni caso, i cappuccini ripresero dimora nell’antica abbazia dei monaci celestini nel settembre 1847, dopo averla lasciata nel marzo 1807, a causa della soppressione napoleonica del santuario dello Splendore che coinvolse tutte le altre realtà dello Stato Pontificio.
Le leggi piemontesi poi soppressero la comunità dei cappuccini nel 1866, ma nonostante ciò il santuario non fu mai del tutto abbandonato. Così nel tempo i Cappuccini tornarono, ospitati in alcune stanze, il 7 marzo 1927 fu acquistato un sito adiacente al santuario e il 28 agosto fu posta la prima pietra del nuovo convento.
La chiesa barocca venne completamente stravolta tra il 1937 e la metà degli anni Cinquanta del Novecento, e ancora oggi restano i quattro dipinti posti sugli altari laterali, opere di Giacomo Farelli con i Misteri della Vergine. Nel triennio 1989-92 è stato riedificato un tempietto votivo circondato da ambiente verde, e anche negli anni 1990-2000 sono stati realizzati importanti interventi, ad esempio per la ristrutturazione dei piani superiori in cui ora vi è ospitato il Museo d’arte dello Splendore, e nella vecchia legnaia che ora accoglie la biblioteca del convento.
Una Via Crucis monumentale con sculture in bronzo dell’artista Ubaldo Ferretti è stata inoltre realizzata lungo la via Bertolino. L’interno della chiesa risulta oggi completamente spogliato della elegante decorazione barocca seicentesca, e si presenta a croce latina, decorato con grandi pitture murali. Mentre invece sull’altare maggiore vi è custodita la venerata e miracolosa statua della “Madonna dello Splendore”.
Si tratta di scultura lignea in cui Maria è raffigurata con il Bambino benedicente, di autore ignoto, e risale al quindicesimo secolo. Si dice, con tutta probabilità, che possa provenire dalla città medievale di Castel San Flaviano. La corona d’argento laminato d’oro fu invece posta sul capo della Madonna il 15 agosto 1914, con solenne cerimonia, mentre nel 1950 la statua è stata inserita in una raggiera, simbolo della luce divina, posta sopra un tronco d’albero.
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Quest’ultimo rievoca l’olmo su cui apparve durante l’evento miracoloso che diede origine alla straordinaria devozione della Madonna dello Splendore che dura fino ad oggi. Mentre invece sempre durante i lavori di ristrutturazione del 1986 l’acqua della fontana miracolosa è stata canalizzata e raccolta in apposite vasche nei giardini del convento. Lì è stato anche realizzato un tempietto impreziosito da mosaici artistici e bassorilievi in marmo raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Infine, il piccolo belvedere è adornato dalle statue bronzee di san Michele che schiaccia la serpe di Satana, e di san Francesco d’Assisi, rappresentato con le braccia alzate per glorificare Dio.
Giovanni Bernardi
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