Il Santuario Madonna della Vetrana di Castellana Grotte fu costruito per ringraziare Maria per la sua intercessione che salvò il popolo castellanese.
Il santuario è stato costruito per mano del popolo di Castellana Grotte, con l’intento di innalzare alla Madonna un tempio per ringraziarla della liberazione dalla peste del 1690. Nella chiesa infatti era custodita l’edicola con l’icona trecentesca della Beata Vergine, venerata sotto il titolo di “Madonna della Vetrana”.
L’icona miracolosa contenuta all’interno del Santuario
In seguito l’icona miracolosa venne trasferita sulla parete del presbiterio dai frati qualche anno dopo il loro ingresso nel convento appena costruito, nel 1714. In seguito alla soppressione, avvenuta nello scorso secolo, il convento è stato abitato dai frati, ma la provincia lo prese in consegna dal Comune di Castellana Grotte, compresa la chiesa con le relative pertinenze e tutti gli oggetti sacri.
Ora il convento è sede di una Biblioteca provinciale, e periodicamente accoglie gruppi per ritiri ed esercizi spirituali, dopo essere stato sede di chiericato prima e di seminario dopo. L’edificio si trova su uno dei cinque colli del Comune di Castellana Grotte, esattamente a 317 metri sopra il livello del mare.
La chiesetta ricostruita per ringraziare la Madonna della Vetrana
All’inizio era solo una piccola chiesetta dedicata a Santa Maria Veterana, che esisteva già dal dodicesimo secolo. La chiesa venne poi ricostruita ed ampliata nel 1691, subito dopo il miracolo accaduto durante la terribile peste. Maria liberò infatti il popolo dalla dalla grave pestilenza per mano di due sacerdoti che l’invocarono con coraggio.
L’interno della chiesa ha una struttura a croce latina con volta a botte, ed è arricchito da pregevoli stucchi. Nel transetto invece quattro pilastri in pietra con capitelli sostengono la cupola, a fianco di due altari barocchi a stucchi decorati.
L’immagine miracolosa custodita all’interno del Santuario
L’immagine della Madonna della Vetrana è custodita a sinistra dell’altare maggiore, e davanti ad essa da oltre tre secoli arde una lampada ad olio. Il chiostro, di semplice struttura e formato da arcate a tutto tondo, permette di accedere ad un presepio permanente costruito nel 1968.
Nel convento invece è possibile usufruire di una corposa biblioteca di antichi volumi di storia, filosofia e teologia, oltre diecimila.
Giovanni Bernardi