Il Santuario della Madonna delle Grazie di Voltri ha origini antichissime ma la devozione all’immagine presente all’interno nacque solo alcuni secoli fa.
Il santuario si trova sul colle che sovrasta Voltri, nel Parco della Duchessa di Galliera. Venne edificato su una chiesa dedicata alla Santa Croce eretta dai Santi Nazario e Celso. La chiesa fu ricostruita nell’ultima volta nel quattordicesimo secolo e intitolata a San Nicolò. Nel 1845 la Duchessa di Galliera acquistò la struttura per donarla ai Padri Cappuccini.
La devozione alla Madonna di Voltri nacque in seguito a un dipinto realizzato nel 1502 dal pittore Corrado di Odone. In questo, Maria viene rappresentata con il Bambino in braccio intento a porgerle un fiore. Il dipinto è anche legato ad alcune apparizioni avvenute in queste terre, in particolare a quella del 18 febbraio 1743, che arrivò nel bel mezzo di un duro combattimento tra Austriaci e Genovesi.
Attualmente il santuario si trova all’interno della Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera, ed è annesso al convento di proprietà dei frati cappuccini, che ha in cura il santuario a partire dal 1568, e che tuttavia viene utilizzato a partire dal 2009 dalle monache clarisse itineranti.
Nei documenti dell’epoca la chiesa venne citata per la prima volta nel 1205 ma ha certamente origini più antiche, mentre della locanda si hanno notizie a partire dal 1368. Secondo alcuni studiosi infatti la chiesa potrebbe essere stata fondata addirittura nel lontano 67 d.C. La connessione riporta infatti direttamente alla predicazione dei Santi Nazario e Celso.
La prima ricostruzione venne invece eseguita nel 343 d.C., stando a quanto indicato in una lapide di recente memoria. In origine la chiesa costituiva l’antica parrocchia di San Nicolò di Voltri, al cui fianco era posizionato un ospitale per pellegrini.
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In un primo momento pare che la chiesa avesse il titolo di Santa Croce, ovvero della stessa festività che tuttora vi si celebra e che per secoli ha coinciso con un mercato agricolo. La ristrutturazione in stile neogotico, infine, avvenne fra il 1866 e il 1881. L’ispirazione con molta probabilità venne tratta dalle strutture originarie dell’antica parrocchiale, ancora oggi conservate sotto la decorazione posticcia.
L’edificio al cui interno si trova il santuario è costituito da tre navate ed è affiancato da un poderoso campanile. Il tutto ben distante dai canoni dell’architettura cappuccina, che impongono una chiesa semplice ad aula unica di piccole dimensioni e priva di decorazioni non funzionali alla preghiera e alla devozione.
Giovanni Bernardi
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