Il grande santuario dedicato a Padre Pio a San Giovanni Rotondo è una costruzione moderna che cela diversi lati oscuri: un esperto svela dettagli sconcertanti.
San Giovanni Rotondo, la piccola località pugliese diventata famosa per essere il luogo in cui ha vissuto San Pio da Pietrelcina, per tutti Padre Pio, è meta di milioni di visitatori e pellegrini da ogni parte del mondo. Elemento importante e attrattivo è certamente la grande chiesa che è andata a soppiantare la più vecchia e piccola chiesetta, quella in cui celebrava la Messa il santo stigmatizzato.
Già con Padre Pio in vita si avvertiva la necessità di una chiesa più grande che potesse ospitare il sempre crescente numero di persone. Se la piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie fu ampliata più volte dagli anni ’50, sul finire del secolo si è sentita la necessità di una nuova costruzione, molto più ampia.
E così nel 2004 è sorto il Santuario Padre Pio, una struttura dalle dimensioni imponenti e dallo stile decisamente contemporaneo. È proprio sulla questione dello stile e del simbolismo dietro tanti elementi che è stato adottato che si dibatte da tempo. Si nasconderebbero infatti simbologie oscure e anche discordanti con la fede.
L’esperto svela i lati oscuri del Santuario Padre Pio
Ad analizzare minuziosamente gli aspetti più oscuri che si celerebbero nella costruzione del Santuario Padre Pio, che ogni anno ospita milioni di pellegrini, è Francesco Colafemmina, filologo ed esperto di arte sacra. Realizzata dal famoso architetto Renzo Piano, per l’imponente struttura sono stati usati 30mila metri cubi di cemento armato, 22 archi in pietra dei quali 17 portanti, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 60mila chili di acciaio, 500 metri quadrati di vetro. Può contenere fino a 6500 persone.
Come consulente liturgico era stato nominato Mons. Crispino Valenziano. Colafemmina in un video diffuso in rete fa delle dichiarazioni molto forti e pone all’attenzione numerose criticità ed elementi di confusione e di apparente contraddizione che si riscontrano in varie parti della struttura.
Il primo elemento che suscita riflessione è la forma data alla chiesa. La pianta non è a croce ma a spirale e riprende la forma di una conchiglia, un nautilus. In questo elemento molti ci vedono corrispondenza con la simbologia massonica per cui il nautius è una forma importante.
Le criticità oggetto di riflessione
Non sono tanto le linee essenziali e la tanta diversità con gli stili del passato per quanto riguarda la realizzazione di chiese e basiliche, ma alcuni elementi particolari destano perplessità e pongono dubbi e interrogativi.
Il filologo Colafemmina punta l’attenzione sulla totale mancanza degli inginocchiatoi. Elemento molto importante dell’arredo liturgico, l’inginocchiatoio ha una funzione pratica e simbolica. L’atto di inginocchiarsi esprime adorazione e consapevolezza della propria finitezza umana. Eliminarlo pone il fedele in una dimensione in cui viene a mancare senso di sacralità.
Un altro elemento particolarmente esplicativo di un indirizzo probabilmente ideologico è la scelta di raffigurare una Croce priva di Crocifisso. C’è solo lo strumento di morte, ma non è rappresentato il corpo di Gesù appeso a quella croce. Opera dello scultore Arnoldo Pomodoro, in rame dorato è stata poi rimossa e sostituita da un crocefisso ben riconoscibile per volere di papa Benedetto XVI.
Averla inserita ha significato però l’espressione di un chiaro indirizzo che si manifesta anche in vari altri elementi. C’è infatti un uso eccessivo dell’oro nella cripta. Donata da una famiglia di ricchi imprenditori, l’uso smodato di un oro che rimanda alla ricchezza, sarebbe in contrasto con lo stile di povertà francescano e di Padre Pio.
Simboli massonici celati negli affreschi
L’esperto di arte sacra fa notare come al centro dell’arazzo che rappresenta la scena dell’Apocalisse costituisce l’elemento iconografico più evidente nella chiesa. In essa è raffigurato il drago a sette teste, in modo tale da prendere la scena e dominare sul resto. Cristo vittorioso non sembra essere presente. Si tratterebbe quindi della volontà di far prevalere un’immagine anticristica ponendola in rilievo.
Spoglia da classici elementi e raffigurazioni l’atmosfera creata e che immediatamente si respira in questo Santuario non rimanda a Dio e alla sua grandezza. Non c’è un senso di sacralità posto in primo piano nè un clima che evoca l’amore accogliente del Signore.
Inoltre l’altare ha la forma di una piramide rovesciata e nella simbologia esoterica e alchimistica la piramide rovesciata indica il luogo in cui è custodita la pietra filosofale. Sono tutti elementi sconcertanti che nonostante il passare del tempo non cessano di far discutere.