La possibilità di percorrerla c’è sempre, ma dal primo di aprile, per 40 giorni lo si potrà fare sulle lastre di marmo originarie.
Per secoli i cristiani di tutto il mondo che giungevano a Roma in pellegrinaggio affrontavano una tappa fondamentale: la Scala Santa.
La devozione per i quaranta gradini che si trovano all’interno del Santuario Pontificio risale all’epoca imperatore Costantino. La tradizione vuole, infatti, che quelle lastre di marmo che compongono la scalinata siano state arrivate da Gerusalemme a Roma grazie a Sant’Elena, madre di Costantino.
Ma qual’è la loro particolarità? Quegli scalini, sarebbero gli stessi che Gesù Cristo salì il giorno della condanna a morte nel palazzo di Ponzio Pilato. Ecco perchè i fedeli vogliano pregare sopra di essi, ripercorrendo idealmente, il percorso fatto da Nostro Signore.
Per secoli, milioni di fedeli hanno percorso in ginocchio ed in preghiera quei 40 gradini, osservando nel contempo i 1.700 metri quadri di affreschi che papa Sisto V fece installare nel 1589. In questi, infatti, sono state raffigurate alcune delle parti salienti dei Vangeli, comprese quelle che narrano della condanna e della crocifissione di Gesù. All’epoca volevano fungere da guida ed istruzione per i fedeli sul perché della devozione cristiana e delle tappe fondamentali dell’anno liturgico.
Circa 300 anni fa, la Scala Santa è stata ricoperta da un rivestimento in legno. Il passaggio di milioni di pellegrinaggi aveva infatti causato, nel corso dei secoli, un deterioramento della struttura. Da qui la necessità del un rivestimento per proteggere e non rovinare totalmente il prezioso marmo. A partire dal prossimo 1 aprile, però, il rivestimento verrà tolto. Per soli 40 giorni i fedeli potranno così percorrere la Scala Santa poggiando le proprie ginocchia proprio lì dove camminò Gesù Cristo.
Per visitare la Scala Santa e per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale
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Luca Scapatello
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