Il santuario della Beata Vergine dell’Aiuto è legata al miracolo dell’intercessione della Vergine Maria in un momento di grande difficoltà per Busto Arsizio.
Il luogo di culto è noto ai più che come santuario di Santa Maria di Piazza, e si trova nel centro storico del comune in provincia di Varese, in Lombardia. Lì sorgeva una precedente chiesa dedicata alla Madonna, che aveva sostituito una cappella risalente all’epoca della cristianizzazione. Il santuario fu costruito tra il 1515 e il 1522.
La costruzione è legata in particolare a due nomi, Antonio da Lonate, che avrebbe impostato la pianta centrale, e Tommaso Rodari, allievo di Giovanni Antonio Amadeo ed esecutore dei due portali a ovest e a sud.
Al 1300 risale la prima citazione dell’edificio religioso dedicato a Santa Maria a Busto Arsizio: “Busti Arsizia eccelsia Sancte Marie”. Nell’antichità l’edificio aveva una pianta quadrata di cinque metri per lato, ma forse si tratta già di un rifacimento trecentesco dell’edificio originario.
Nel 1346 avvenne la consacrazione della chiesa, ma di quell’edificio oggi rimane solo un rondello in pietra collocato alla sommità dell’attuale presbiterio, raffigurante in un rilievo la Madonna col Bambino.
Quando tra il quattordicesimo e il sedicesimo secolo il borgo di Busto Arsizio crebbe notevolmente in ricchezza, si volle erigere un nuovo edificio religioso che fosse all’altezza del contesto, la cui prima pietra venne posata nel 1517. Questa è ancora visibile, incastonata nella facciata orientale.
La cupola fu affrescata da Giovanni Crespi, nonno di Giovan Battista Crespi detto Il Cerano, nel 1531. Gli spicchi della cupola furono decorati con decine di stelle dorate, mentre nella fascia inferiore furono dipinti i profeti e le sibille.
Nel presbiterio si trovano gli affreschi di Giovan Battista della Cerva, allievo di Gaudenzio Ferrari, e rappresentano l’Annunciazione sui pilastri. L’Adorazione del Magi è sulla parete di sinistra e l’Adorazione dei pastori sulla parete di destra.
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La statua in legno policromo della Madonna dell’Aiuto è invece infine collocata sopra l’altare al centro dello spazio dell’abside. Il simulacro risale al 1602 ed è attribuito a Fabrizio De Magistris. Venne incoronato nel 1895 dal beato cardinale Andrea Ferrari, oggi si trova ad essere protetta da una teca affiancata da due angeli marmorei cinquecenteschi.
La figura di Maria è posta in posizione centrale, sottolineata dai torciglioni della cattedra, e il Bimbo è messo di lato, che scivola sul ginocchio della Madre, con uno stacco che costituisce una innovazione rispetto all’iconicità tradizionale.
Giovanni Bernardi
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