Fra i Santuari collocati nel Centro Italia, ce ne è uno che ha sempre colpito l’attenzione dei turisti, quanto dei fedeli. Siamo a Viterbo e vi parliamo del Santuario di Santa Rosa.
La storia di una Santa che raduna, ogni anno, attorno a sé tantissimi fedeli. Un luogo di fede che ha origini barocche ma che, ancora oggi, continua a far parlare di sé soprattutto per quella che è la celebre “Macchina di Santa Rosa”.
Addentriamoci anche noi alla conoscenza quanto di questo luogo di fede, quanto anche di una tradizione che si porta avanti da secoli e secoli. Tutto in onore di Santa Rosa da Viterbo.
Santa Rosa da Viterbo: attira fedeli e turisti da ogni parte
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi sacri sparsi per l’Italia. Questa volta siamo a Viterbo, una città che vede come sua Santa Patrona Santa Rosa. Attorno a questa santa gira una vera e propria macchina da festa molto particolare che, ogni anno, attira non solo pellegrini e fedeli, ma anche turisti da tutto il mondo.
Sono tanti i motivi che attirano un gran numero di fedeli e turisti, nel Santuario dove sono presenti, anche, le spoglie della Santa. Un luogo di fede che, secondo ciò che attestano i documenti, vede una delle sue prime costruzioni intorno all’anno 1632. Ma, l’originale chiesetta risale a molto tempo prima.
La prima costruzione sacra risale al XIII secolo e se ne ha notizia, per la prima volta, nel 1235: questa era conosciuta col nome di “Chiesa di Santa Maria”. Quando nel 1258, Papa Alessandro IV vi fece traslare il corpo di santa Rosa, la chiesa ebbe la nuova denominazione che mantiene ancora oggi. Ma anche questa chiesa fu distrutta verso la metà del XIV secolo, per essere ricostruita ed abbellita nella metà del XV secolo.
A metà dell’Ottocento, la chiesa fu ricostruita in stile neoclassico, affiancandosi al convento delle monache clarisse. Nel 1913 fu aggiunta la cupola, su progetto dell’architetto Arnaldo Foschini. Una costruzione molto particolare, rivestita di maioliche, in seguito poi occultate da un rivestimento in piombo.
La tomba di Santa Rosa e il suo corpo incorrotto
Al suo interno, il Santuario conserva molte opere artistiche di gran pregio. A partire dal Crocifisso ligneo del XVII secolo, presente nel primo altare della navata di sinistra, alla tomba di Santa Rosa che rappresenta un monumento a sé stante. È, infatti, costituita da un’urna di bronzo dorato affiancata da due angeli in preghiera, risalente al 1699.
Lì è conservato il corpo della Santa, intatto dopo quasi 8 secoli, rivestito da una tonaca di seta che periodicamente le suore del vicino monastero sostituiscono con una nuova. Quando, dopo tre anni dalla sua morte, il corpo fu riesumato, fu trovato intatto ed incorrotto. Per questo motivo, fu trasferito nel monastero di Santa Maria della Rosa. Era proprio quello il luogo dove la Santa voleva entrare come monaca: un giorno aveva detto “Non mi volete vivente, ma mi riceverete dopo la morte”.
Nel corso degli anni non vennero mai prese particolari precauzioni per la sua conservazione, ma anzi, era anche permesso ai fedeli toccare il corpo della santa attraverso una piccola apertura praticata sull’urna. Nel 1921 fu eseguita una prima ricognizione durante la quale venne estratto il cuore ancora integro che venne riposto in un reliquiario d’argento.
Nel 1996 una nuova ricognizione ha permesso di effettuare una serie di indagini scientifiche, dalle quali è emerso che santa Rosa aveva un’età compresa tra i 18 e i 20 anni al momento del decesso. Sul braccio sinistro è stata rilevata una cicatrice, compatibile con una ferita che le fonti storiche riferiscono Rosa abbia subìto durante l’assedio delle truppe di Federico II alla città di Viterbo.
Santa Rosa inoltre doveva avere un’altezza di circa 1,55 m, occhi blu e capelli scuri. Questi dati e quelli tratti dalle radiografie del cranio, hanno permesso di effettuare una ricostruzione grafica del volto.
Il Santuario, l’annesso monastero e la vicina casa dove la tradizione attesta sia nata la stessa santa Rosa, sono un grande centro di spiritualità per tutta la città di Viterbo.
La “Macchina di Santa Rosa”: la santa e i suoi facchini
Ma, come dicevamo all’inizio, attorno alla devozione di questa Santa, vi è anche una grande Macchina da festa. La “macchina di Santa Rosa” è la macchina a spalla protagonista delle celebrazioni, in onore della Santa. Si tratta di una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina, anche se in origine era costruita in ferro, legno e cartapesta.
E’ alta circa 30 metri, pesa circa cinquantuno quintali. Culmina, all’apice, con la statua della santa patrona. Il trasporto avviene la sera del 3 settembre di ogni anno: la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini, chiamati i “facchini di Santa Rosa“, lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino di Viterbo.
Il trasporto, che è scandito dal grido di devozione “Evviva Santa Rosa“, rievoca simbolicamente la traslazione della salma della Santa, avvenuta nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose (poi Santuario di Santa Rosa).
Nel 2013 la macchina è stata inclusa nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nell’ambito della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO insieme alla Festa dei Gigli di Nola, alla Varia di Palmi e alla Discesa dei Candelieri di Sassari.
Info utili: orari Sante Messe e come raggiungerlo
Il Santuario di Santa Rosa è aperto al pubblico:
- Dal lunedì al Venerdì dalle ore 6.45 alle ore 12.30
- Sabato e Domenica dalle ore 7.45 alle ore 12.30
Per quel che riguarda la celebrazione della Santa Messa, invece, gli orari sono i seguenti:
- dal lunedì al venerdì alle ore 07.00
- Sabato e prefestivi alle ore 18.30
- Domenica alle ore 11.30
Come raggiungere il Santuario di Viterbo? Dall’autostrada A1, prendere la direzione Via Cassia Nord/SS2 a Viterbo. Prendere, poi, la Strada Tuscanese/SP2 e SS2 in direzione di Largo Facchini di Santa Rosa a Viterbo.