Il Santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo, è un posto incantevole e speciale, colmo di storia e bellezza.
Un luogo che stupì Papa Pio VII, nel tempo della prigionia napoleonica, e che vale davvero la pena vedere almeno una volta.
La prima pietra del Santuario venne posata il 7 luglio del 1596, in seguito al prodigio dell’immagine della Madonna col Bambino che, dopo che un cacciatore erroneamente la colpì con la sua arma da fuoco, cominciò a sanguinare.
Il Santuario, precisamente rinominato basilica della Natività di Maria Santissima o santuario-basilica Regina Montis Regalis, rappresenta senza dubbio una delle costruzioni più belle di tutto il Piemonte.
La bellissima cupola del monumentale edificio, a tutti noto come Santuario di Vicoforte, presenta una sezione orizzontale ellittica che risulta essere la più grande al mondo, e che rende questo luogo architettonico particolarmente interessante. Il Santuario di Vicoforte costituisce infatti uno dei capolavori del Barocco piemontese, e la sua famosa cupola venne terminata nel 1732.
Al suo interno è presente un affresco di seimila metri quadri, nei quali viene raffigurata l’opera tematica più estesa al mondo. Lì è raffigurata la Vergine, la sua vita terrena, l’attesa della redenzione e l’assunzione in cielo.
Al centro di questa, infatti, si scaglia trionfante la figura gloriosa della Vergine, circondata da gioiosi angeli osannanti e musicanti. La luce del cupolino, che dona un effetto paradisiaco, si staglia verso la Trinità. Questa, accoglie l’anima e il corpo della madre di Dio durante la Sua assunzione in cielo.
Il maestoso affresco venne terminato nel 1752 da Mattia Bortoloni di Rovigo e da Felicino Biella di Milano. Ma non è solo la cupola a destare la meraviglia dei visitatori di questa splendida basilica minore.
L’intero interno del Santuario di Vicoforte è infatti pieno di affreschi e statue. Oltre a questi, al centro, un altare maestoso con marmi rosati. Attorniato da quattro magnifiche cappelle. Queste sono la Cappella di San Bernardo, che costituisce l’ex mausoleo dei Savoia di scuola neoclassica arricchita di diversi elementi simbolici. Oltre a questa, la cappella di San Benedetto a destra, giusto al di sotto dell’organo. Secondo gli studiosi, si tratta della più artistica delle quattro cappelle, destinata a ricordare nientemeno che la Sacra Sindone.
In seguito, la cappella di San Francesco di Sales, oggi Cappella del SS. Sacramento. Questa cappella è adibita alla preghiera personale e alle celebrazioni nei giorni feriali.
Da ultima, la cappella di San Giuseppe , che ospita la grande tela d’altare opera di Giovenale Bongiovanni di Pianfei. Infine, un notevole pregio è rivestito dall’Abside di San Rocco con la pala d’altare opera di Antonio Meyer da Praga, dipinta nel 1752.
Giovanni Bernardi
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