Gesù ci viene incontro anche quando tutto intorno sembra non parlare più di lui: sta a noi saperlo riconoscere nel frastuono del mondo che parla di sé e non di Dio.
Dice il Signore: «Io ho progetti di pace e non di sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò, e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi». (Ger 29,11.12.14)
Presi quel piccolo libro e lo divorai.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 10,8-11
Io, Giovanni, udii una voce dal cielo che diceva: «Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra».
Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele».
Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza. Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».
Parola di Dio
R. Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse!
Oppure:
R. Nelle tue parole, Signore, è la mia gioia.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri. R.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca. R.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi. R.
Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,45-48
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Parola del Signore
Gesù, che tutti i giorni insegna al tempio, nota molti mercanti davanti alla casa di Dio, e scacciandoli esclama: “La mia casa è casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”. Ovvero: le cose sacre servono ad entrare in comunione con Dio, e non devono essere strumentalizzate per altri scopi. Non ci può mescolare il sacro con il guadagno, non si può usare Dio per scopi che non siano di autentica comunione con Lui, per sé stessi e per il prossimo. Non si può strumentalizzare la fede per i propri interessi, fosse anche la propria immagine.
Gesù dice che il tempio era divenuto un covo di ladri, perché era usato probabilmente come luogo di scambi commerciali, per poter così incrementare i propri profitti. Gesù usa questa parola forte per indicare che lo si diventa quando, pensando agli interessi personali, si toglie a chi vorrebbe avvicinarsi a Dio la possibilità di farlo autenticamente e con il cuore.
I capi dei sacerdoti e del popolo e gli scribi, che non sopportano la sua dottrina che smaschera la loro ipocrisia e la loro sete di potere legata alle cose sacre, vogliono farlo morire, ma non possono per via del consenso del popolo.
Tutto il popolo invece pende dalle sue labbra perché ha il cuore aperto verso Lui e i suo insegnamento che viene da Dio e dal Regno dei Cieli: Gesù si mette davanti al tempio proprio per restaurare quel clima di preghiera e di comunione con Dio che il mondo a volte ci vorrebbe togliere. Saper riconoscere Gesù in mezzo al mondo è ciò che lui ci chiede, anche quando intorno sembra che niente si interessi di lui o che lui non ci sia. Non è così: lui è sempre presente e la sua voce parla al nostro cuore anche nel frastuono dell’egoismo e di qualsiasi contrarietà che ci circonda.
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