Molti non non credono all’esistenza del diavolo, perciò non dirò che l’aborto è la sua più bella invenzione.
Non si può non credere, però, all’esistenza dei satanisti e delle sette sataniche, che – in modo più o meno nascosto – compiono atti e celebrano riti in cui si sparge sangue, si fa uso di droghe, si pratica sesso orgiastico e violento, e spesso si configurano svariate fattispecie di reati .
LifeNews racconta proprio la testimonianza di un ex satanista, Zachary King, che ha rilasciato un’intervista al Lepanto Institute.
Sta addirittura scrivendo un libro, “Abortion is a Satanic Sacrifice”, in cui racconta come i riti satanici si incentrino sul togliere la vita. E su come il massimo tributo al diavolo è quello di offrirgli un bambino con un aborto. Tant’è vero che lui stesso, sin da adolescente, nei suoi 26 anni di culto del maligno ha partecipato a 141 cerimonie orchestrate intorno a una donna incinta (di 9 mesi) su un lettino ginecologico, che iniziavano con un’orgia e spesso finivano con atti di cannibalismo.
King ha anche spiegato come le sette sataniche abbiano amici potenti tra i tutori dell’ordine e tra i politici e gli amministratori delle città in cui lui ha vissuto queste esperienze, e soprattutto tra i medici, e i paramedici che lavorano nelle cliniche dell’aborto. Tanto che a volte i riti si celebravano dentro cliniche abortiste.
A me non sembra il caso di entrare nello specifico, anche perché io al demonio ci credo e ne ho parlato anche troppo ( e la foto che ho scelto parla da sé).
Solo una piccola nota: in una delle sue prime esperienze, King si è rivolto ad un adepto anziano esprimendogli la sua preoccupazione circa il fatto che uccidere un bambino fosse illegale.
L’anziano gli risponde: “Non ti preoccupare, finché è dentro, nel grembo, è perfettamente legale“.