Non tutti sono a conoscenza dell’importanza di rispettare il digiuno prima di ricevere la Santa Eucarestia. Di cosa si tratta?
Quando ci accostiamo alla Santa Eucarestia, ci hanno sempre insegnato, sin dalla prima comunione, che bisogna avere un animo ed un cuore limpido da ogni peccato e gioire perché Cristo sta entrando in noi. Ma non solo.
C’è un’altra condizione e riguarda l’astinenza dal cibo. Quanto tempo prima occorre digiunare e perché? Scopriamolo insieme.
Santa Comunione: come avvicinarsi?
L’avvicinarsi ed il ricevere l’Eucarestia deve esser considerato uno dei momenti più belli della vita di un cristiano e del suo partecipare alla Santa Messa. Cristo si è donato per noi e, quando la istituì nell’Ultima Cena insieme ai suoi Apostoli, ha dato a ciascuno di noi la possibilità di cibarsi del suo corpo e del suo sangue.
È una cosa immensa se ci pensiamo bene. E questo ci porta a capire anche perché non possiamo avvicinarci con leggerezza ad un mistero così bello e, allo stesso tempo, così immensamente profondo. Fin dal catechismo, ci hanno insegnato che, per ricevere Gesù Eucarestia, bisogna esser confessati, con l’animo pulito e non esser in conflitto d’animo con nessuno.
Ma c’è, anche, un’altra norma che, forse, non tutti conoscono e che sembra più da “addetti ai lavori”. Infatti, a rispettarla e a conoscerla, di certo, sono i sacerdoti, i diaconi e i ministranti. Ma di cosa si tratta?
Sapevate che, prima di ricevere la Comunione, bisogna stare digiuni almeno un’ora? La spiegazione va un po’ indietro nel tempo. Anticamente, se una persona decideva di partecipare alla Santa Messa, doveva digiunare dalla mezzanotte del giorno precedente. Motivo per cui, le Messe venivano quasi sempre, celebrate all’alba.
Perché è necessario il digiuno?
Ma, a partire dal 1957, papa Pio XII decise di ridurre questo digiuno da 12 a sole 3 ore prima della celebrazione della Messa. Sarà Papa Paolo VI che, nel 1964, la ridusse ad un’ora, quella che noi oggi conosciamo. La domanda, però, è: perché questo digiuno?
Partiamo dal fatto che è stato lo stesso Gesù ad insegnarci cos’è il digiuno e, anche, la sua importanza, dandoci l’esempio dei suoi 40 giorni nel deserto. Grazie anche alle parole di alcuni sommi Pontefici riusciamo a capirne l’importanza, proprio prima della Messa.
San Giovanni Paolo II scriveva che, spesso, si “riscontra una certa mancanza di disponibilità interiore”, quasi come una vera e propria fame eucaristica, dietro la quale, però, “si nasconde anche la mancanza di un’adeguata sensibilità e comprensione della natura del grande sacramento dell’amore”. Ecco
San Paolo Vi, spiegava che con il digiuno, “l’uomo riacquista vigore”, perché è quasi come se fossimo feriti dalla nostra intemperanza, e siamo quindi distratti da quel mistero che sta per compiersi davanti a noi.
La “fame interiore” di Cristo
Digiunando, invece, siamo più propensi e vicini a quella “fame interiore”, a quel desiderio di ricevere Gesù in noi, perché sarà grazie a Lui che saremo saziati. Ma non sarà la nostra fame corporale ad esser saziata, quanto quella spirituale e saremo, anche, appagati nell’animo e nel cuore, sentendo la gioia che ci attraversa.
A spiegarci, infine, l’importanza del digiuno prima di avvicinarci all’Eucarestia è anche il Codice di Diritto Canonico, al punto 919, che ci dice: “Chi intende ricevere la santissima Eucaristia si astenga per lo spazio di almeno un’ora prima della sacra comunione da qualunque cibo o bevanda, fatta eccezione soltanto per l’acqua e le medicine”.
Una regola che siamo invitati a rispettare per vivere al meglio questo importantissimo momento di comunione spirituale col Signore.