Dopo la grave decisione dell’Unione Europea di cancellare il Natale e i nomi di “Maria” e “Giovanni” che ha fatto molto discutere, ora ci si mette anche il motore di ricerca Google.
Che dimostra una vera e propria strategia anti-cristiana decisa a tavolino e che ormai prosegue da anni.
Insomma, sembrerebbe proprio che che l’attacco alla fede e al cristianesimo non provenga solo da piccole minoranza, ma anche da grandi potentati economici. Dopo l’Unione europea, infatti, ora anche Google “censura” il Natale. O meglio, non è una del tutto una novità dell’ultima ora. Infatti il famoso e stradominante motore di ricerca del web, e la multinazionale del settore Tech cui fa capo, non ha mai nascosto la propria ideologia certamente anti-cristiana, formalmente anche anti-religiosa.
L’inquietante Doodle del famoso motore di ricerca
Dalla sua nascita, infatti, Google celebra ogni giorno numerosissime ricorrenze attraverso il suo “Doodle”, ovvero il disegnino che accompagna il logo dell’azienda nel momento in cui si accede alla pagina del motore di ricerca, per cercare ciò che più interessa. Ogni giorno infatti vediamo ricorrenze di feste di ogni genere, legate a invenzioni talvolta anche le più strampalate, date di nascita di personaggi di ogni tipo, la maggior parte assolutamente sconosciute ai più.
Poi, ovviamente, numerose sono riservate a temi come quelli cari al mondo lgbt, oppure all’ambientalismo, e altre correnti di pensiero o ideologiche anche più diversi tra loro. Eppure, però, quando si parla di cristianesimo e tradizioni e ricorrenze cristiane incredibilmente tutto tace. Non è infatti un caso se il giorno di Pasqua sia regolarmente l’unico giorno dell’anno in cui il famoso Doodle non presenta alcuna ricorrenza.
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Ma ancora più inquietante, ed è ciò che sta particolarmente facendo discutere in queste ore, è il fatto che per le feste di Natale si sia scelto di celebrare delle non ben precisate “festività stagionali”. Esatto: non le festività natalizie, o la nascita del Bambino Gesù, ma quelle stagionali. Esattamente come l’Unione europea chiedeva ai propri funzionari di non parlare di Natale oppure di non citare nomi che rimandino alla tradizione cristiana.
Le critiche all’azienda per il suo prodotto Google Home
Di conseguenza, se due più due fa quattro, il pranzo è servito. I sospetti sono molti. Che ci sia un piano artefatto, organizzato in maniera chirurgica per tentare di cancellare e oscurare il cristianesimo? Di fatto, da quando è nata Google ha creato oltre quattromila Doodle. Ci sono l l’Earth Day, il Martin Luther King Day, il Capodanno lunare, Halloween, San Patrizio, la Festa della mamma, la Festa del papà, il giorno del Ringraziamento. Ma mai uno al Natale.
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É tuttavia noto che la gigantesca multinazionale ha sempre prediletto la “cancel culture” con la giustificazione di applicare una sorta di rispetto e di inclusività nei confronti di tutti, tranne però, misteriosamente, per i cristiani. Generando non solo un appiattimento totale verso un materialismo spinto e ateo, ma anche una forte discriminazione verso i cristiani. Che in superficie emerge con simboli come questi, ma che nel profondo cela una realtà ben più problematica e che deve fare riflettere tutti.
Già di recente Google era stata anche criticata per il suo prodotto Google Home, l’altoparlante intelligente che risponde alle domande che gli sono poste. Ebbene, per un certo tempo il dispositivo era in grandi di rispondere a domande su una moltitudine di personaggi, anche del mondo religioso. Come ad esempio Maometto, Buddha, persino satana. Ma nel momento in cui si chiedevano informazioni su Gesù, questa glissava e si spegneva. Chissà come mai.
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L’attacco dell’attore: “Odiano i cristiani. Semplice semplice”
David Sams, un produttore televisivo americano, ha detto: “Ho persino chiesto a Google chi è David Sams, Google sapeva chi ero, ma Google non sapeva chi fosse Gesù, Google non sapeva chi fosse Gesù Cristo e Google non sapeva chi fosse Dio. È un po’ spaventoso, è quasi come se Google avesse tolto Gesù e Dio dall’audio intelligente”.
Dopo le numerose critiche, l’azienda si è difesa di nuovo dietro le ormai onnipresenti “linee guida”, le stesse della Commissione europea, dicendo che in queste non è permesso avere riferimenti a tematiche religiose. Per questo ha dovuto eliminare anche quelle relative alle religioni al di fuori di quella cristiana.
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Il commento più chiaro, tra i numerosi apparsi in rete e per fortuna anche da celebrità e personaggi pubblici del mondo dello spettacolo, lo ha offerto tempo fa l’attore americano James Woods, su Twitter: “Odiano i cristiani. Semplice semplice”, ha detto Woods. Oltre a lui, degno di menzione è il commento del veterano ufficiale della Marina americana, Jack Posobiec, che ha twittato, in occasione delle festività pasquali: “Buona Pasqua a tutti tranne Google oggi”. Noi ci sentiamo invece di augurare buon Natale a tutti, compreso a Google.