Ancora oggi il dibattito tra scienza e fede viene talvolta riproposto come se le due fossero in qualche modo scollegate o antitetiche.
Eppure tutta la storia dell’umanità è segnata da un dialogo intenso tra scienza e fede. Da ben prima che le due prendessero strade differenti. Un libro mette in fila alcune tra le grandi figure che hanno rappresentato questo incontro.
Nell’antichità infatti scienze e fede spesso si sovrapponevano, e permettevano all’uomo di camminare nella strada del Signore e di utilizzare la scienza per elevarsi a Lui. Poi con l’illuminismo la cesura tra queste due discipline, oltre che tra la filosofia e la teologia, ha cominciato a farsi sempre più netto.
Oggi ci troviamo infine di fronte a un’umanità che ha smarrito sempre più il senso del sacro e del divino, per sostituirlo con tutto ciò che riguarda la sfera materiale dell’esistenza umana.
Ci convinciamo così continuamente che quello che vediamo corrisponda a tutto ciò che esiste. Limitiamo la conoscenza del mondo e dell’universo a ciò che i nostri occhi possono percepire, ignorando l’assurdità e la limitatezza di questa convinzione.
E l’unico obiettivo troppo spesso a cui aspirano le nostre società, in particolare quelle occidentali, è l’inseguimento di ricchezze e beni materiali, tralasciando i bisogni relazionali, sentimentali, emotivi, di unione positivi con il prossimo e con il Creato.
Con il coronavirus tutto ciò è entrato fortemente in crisi. Il pensiero scientista che non riconosce nulla oltre il materialismo dell’economia e dell’esistenza ha dimostrato le sue lacune. Tanto per quanto riguarda l’incertezza nell’offrire risposte univoche alla pandemia, con le conseguenze nefaste di ordine sociale che purtroppo rischiamo di avvertire nei prossimi mesi.
E tanto per l’aver centrato il senso dell’esistenza umana nell’economia fine a sé stessa, inconsapevoli che sarebbe bastato un minuscolo virus a fare saltare l’intero sistema.
In questo contesto, la preghiera è diventato l’unico vero grande riferimento dell’umanità, impotente di fronte al male e alla paura. Così si è ricominciato, talvolta, anche il dibattito che in maniera sterile pone in contrapposizione scienza e fede.
Nel libro in questione però si spiega che nella storia la Chiesa Cattolica non si è affatto opposta al progresso e all’aumento delle conoscenze scientifiche. Come si spiega anche che uno scienziato non deve affatto rifiutare l’idea di Dio e credere solo nell’autorità delle leggi della natura per essere competente nel suo campo del sapere.
Insomma, che la “narrazione secondo la quale c’era da una parte l’autorità della Chiesa Cattolica che faceva di tutto per frenare il progresso scientifico e dall’altra un manipolo di liberi pensatori che si opponevano fieramente all’oscurantismo”, è una vera bufala.
L’ebook disponibile gratuitamente al questo link cerca di dare un assaggio del perché si tratti di un’assunto infondato e inconsistente. Infatti, “è sufficiente studiare la storia di alcuni importanti scienziati per rendersi conto che non le cose non sono mai andate in questo modo”, scrive il sito.
“Non solo la Chiesa ha avuto sempre molto a cuore la conoscenza e il progresso dell’umanità, ma è anche vero che molti uomini di scienza importanti sono stati cattolici praticanti. Lo stesso Galileo, per fare un esempio, il cui caso viene spesso presentato per provare la tesi di una Chiesa oscurantista, era cattolico. E non è stato il solo” si legge nella presentazione dell’ebook.
“Sapevate, ad esempio, che l’uomo che elaborò la teoria del Big Bang era un gesuita? E quello che fondò uno dei primi ospedali psichiatrici della storia era un religioso?”. Ecco, studiando la storia della scienza si scoprirà che sono molti gli uomini “che hanno dato un contributo fondamentale al progresso delle scienze senza andare in conflitto con la propria fede”.
“Questi uomini e donne hanno testimoniato con la loro vita, senza bisogno di articolate dimostrazioni filosofiche e teologiche, che scienza e fede sono perfettamente compatibili e anzi si alimentano a vicenda”.
Solo recuperando veramente questa dimensione del sapere, ci sarà la possibilità di un progresso giusto che cammini nella direzione delle cose del cielo, piuttosto che di quelle che riempono gli abissi dell’esistenza umana.
Giovanni Bernardi
fonte: documentazione.info
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