La scienza vuole modificare i sogni. Ma non potrà mai controllare l’anima

La prossima frontiera della tecnologia sarà quella di guidare i sogni a proprio piacimento. Ma non tutto può essere conosciuto, bisogna farsene una ragione. 

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Da anni ormai gli scienziati studiano il cervello cercando di capirne segreti e lati nascosti. Tuttavia, a volte si è riusciti a trovare lati nascosti estremamente interessanti. Raggiungendo obiettivi che fino a pochi anni fa sembravano quasi impossibili e impensabili. Come quello, ad esempio, di modificare a proprio piacimento ciò che accade nella vita notturna di ciascuno.

Le neuroscienze studiano i sogni per modificarli

Da tempo le neuroscienze indagano il fenomeno dei sogni. Ora un ricercatore italiano per i prossimi cinque anni guiderà una ricerca in cui indagherà non tanto il perché sogniamo un fatto piuttosto che un altro, ma come poter migliorare il nostro sonno attraverso proprio le cose che sogniamo.

Si tratta di Giulio Bernardi, neuroscienziato della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, che ha ottenuto una borsa di studio del valore di 1,5 milioni di euro, rilasciata dall’European Research Council. Il suo progetto, dal titolo “TweakDreams”, cercherò di utilizzare le conoscenza già note sul tema del sonno e dei sogni, scoperte in due centri di importanza mondiale come l’Università del Wisconsin e l’ospedale universitario di Losanna.

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Lo studio che punta a guarire l’insonnia

Quando si dorme, infatti, alcune aree del cervello producono un’attività elettrica specifica, e altre continuano a produrre la stessa di quando si è in stato di veglia. Le onde sono rilevabili entrambe con l’elettroencefalogramma. L’incontro e il bilanciamento tra queste due attività del cervello, distribuite in modalità sempre differenti, ci dicono com’è il nostro sonno.

Se cioè dormiamo bene o se emergono esperienze coscienti in modalità diverse, come sensazioni, pensieri, oppure sogni nel significato tradizionale del termine. “Un numero crescente di studi indica che coloro che riportano un sonno insoddisfacente, anche a fronte di almeno otto ore trascorse dormendo, presentano non di rado un aumento di attività rapida, simile a quella della veglia, in particolari regioni del cervello”, spiega lo studioso.

Il cervello si comporta come un insieme di interruttori

Il cervello infatti si comporta come un organo che si accende o si spegne, e funziona come un insieme di elementi tutti interconnessi tra loro ma allo stesso tempo autonomi. Il progetto punta a modulare le attività di alcune specifiche regioni cerebrali per indurre, ad esempio, un sonno più profondo e migliorare la qualità del riposo. Curando, in conclusione, il disturbo dell’insonnia, che colpisce una parte significativa della popolazione.

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Tuttavia, essere capaci di modellare come funzionano alcune aree cerebrali, le stesse da cui dipendono i sogni, significa che anche questi potrebbero essere in qualche modo manipolati. Come accade in numerosi film di fantascienza. Che sia un modo per introdursi anche nel nostro cervello, e soggiacerlo ai propri interessi dettati dall’egoismo e dalla vanagloria?

Gli scienziati si dimenticano che l’uomo è anche anima e ignoto

Quello che gli scienziati, e i potenti, però non sanno, è che l’uomo non è come una macchina, o un pc. E che non tutto, nel mondo, è determinato in maniera totale dalle leggi della scienza. Perché l’uomo è dotato di un’anima, che gli è stata donata dal Signore, affinché possa essere libero e non sottomesso alle leggi della scienza, ovvero alla tracotanza, purtroppo, spesso arrogante dell’uomo, di superare ogni limite della natura.

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L’uomo non potrà mai controllare in maniera scientifica e deterministica la volontà del Signore – photo web source

Il determinismo è un modo di pensare il mondo che non contempla l’ignoto e il trascendente. E l’anima umana non potrà mai essere soggetta al volere di nessun essere umano, potente o scienziato che sia.

Giovanni Bernardi

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