L’anima di un defunto, due giorni dopo la morte, rivela alla Beata Madre Speranza di Collevalenza un particolare dell’Aldilà che scuote anche i più indifferenti.
La Beata Madre Speranza di Collevalenza nella sua vita costellata da vari fenomeni mistici, ha avuto la possibilità di conversare con le anime e di conoscere la realtà del Purgatorio.
Beatificata nel 2014, la mistica spagnola ma vissuta per gran parte della sua vita in Italia e in particolare in Umbria a Collevalenza dove ha fondato il celebre santuario fonte di tante grazie, ha avuto un particolare rapporto con le anime dei defunti che, per volere di Dio, le hanno fatto alcune rivelazioni.
Di certo non era lei a cercare una relazione con le anime defunte, ma erano loro, con il permesso del Signore, che le apparivano in visione per renderla partecipe di cosa sia lo stato di purificazione che si chiama Purgatorio.
Madre Speranza: la rivelazione sconvolgente sull’Aldilà
Nel corso della sua vita, Madre Speranza, la suora fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, ha voluto diffondere la devozione della preghiera per le anime del Purgatorio. Per loro faceva celebrare molte messe ed esortava a questa pratica così importante.
Sapeva bene quanto bisogno hanno le anime che si trovano nella condizione purgante, ovvero di completare la propria purificazione prima di giungere alla felicità eterna in Paradiso, perchè le stesse anime glielo avevano rivelato.
Madre Speranza raccontò infatti che una volta il Signore le disse: “Ti mostrerò con quanta gloria il vescovo entra in Paradiso perché ha dato l’approvazione al primo Santuario del mondo dell’Amore Misericordioso“, permettendo così una visione di quest’anima.
Quindi il Signore scomparve e le apparì l’anima del vescovo che aveva approvato la costruzione del santuario di Collevalenza: “Madre Speranza, il Signore mi ha mandato da te per ringraziarti perché mi hai chiamato per dare l’approvazione al santuario. Il Signore era molto contento. Ora avrò la gloria del Paradiso per tutta l’eternità, ma devo dirti che io, prima di andare in Paradiso, ho sofferto tanto in Purgatorio“.
La madre disse: “Eccellenza, è morto ieri a Roma, perché mi dice che ha sofferto per molto tempo se sono passati solo due giorni? “.
Il vescovo rispose: “Madre Speranza, il tempo dell’aldilà non è uguale a quello che si vive sulla terra, ho sofferto molto di più in questi due giorni di purgatorio che in 80 anni della mia vita sulla terra. Perché quando l’anima muore; si presenta davanti a Dio e alla presenza di Dio, l’anima si vergogna del comportamento che ha avuto in vita trascurando il Signore. Deve dire a tutti che l’aldilà esiste e che sulla terra la cosa più importante è amare il Signore“.
L’importanza di pregare per le anime del Purgatorio
Il Purgatorio è la dimensione in cui l’anima che si trova lì dopo la morte deve espiare affinché avvenga una completa purificazione prima di raggiungere la totale beatitudine eterna in Paradiso per godere della vista di Dio.
Papa Benedetto XVI ha spiegato bene cosa sia questa realtà e ha posto l’accento sulla grande importanza della preghiera da fare per le anime purganti. “Alle anime dei defunti, può essere dato ‘ristoro e refrigerio’ mediante l’Eucaristia, la preghiera e l’elemosina. Che l’amore possa giungere fin nell’aldilà, che sia possibile un vicendevole dare e ricevere”.
Nella dimensione del Purgatorio si ha dunque bisogno di aiuto, e coloro che si stanno purificando soffrono per la piena consapevolezza dei loro peccati sulla terra e del dolore inflitto a Dio. Avvertono il desiderio di stare presso di Lui come un forte dolore e le preghiere dei vivi possono alleviarlo.
Esiste anche una specifica preghiera a cui è stata data la specifica facoltà di liberare delle anime dal Purgatorio. Si recita in particolare il Venerdì Santo, ma può esser recitata ogni venerdì e consente di fornire un grande aiuto concreto per queste anime attraverso l’amore che circola nella comunione dei santi.