Le religiose scosse per quello che è accaduto senza ritegno, all’interno del loro stesso convento. Una scena impietosa che non dimenticheranno facilmente.
Un ritrovamento scioccante che le religiose hanno subito denunciato, chiamando i Carabinieri.
Un momento da dimenticare
Quella che doveva sembrare una tranquilla “Notte Bianca”, non è stata così per le suore di un convento. È uno degli eventi culturali atti a valorizzare una città e a darle la possibilità di esser vissuta e riscoperta, a partire dai propri cittadini, anche di sera, in orari e giorni che, di solito, possono esser anche lavorativi. Si ha il privilegio di scoprire anche luoghi e posti inaspettati della propria città ed apprezzarli per la loro bellezza e il messaggio che, essi stessi, racchiudono.
Ma purtroppo, non per tutti vale lo stesso. Ciò che è accaduto a L’Aquila, nella notte fra l’1 e il 2 giugno, quando in città era proprio stata organizzata la notte bianca, non è stato così. E ad esserne testimoni shoccate sono state le suore di un convento.
Le religiose del monastero di San Basilio, nel pieno centro storico del capoluogo abruzzese, hanno denunciato alle Forze dell’Ordine, l’irruzione all’interno del loro convento, in particolare della loro chiesa.
Intorno alle ore 3 del 2 giugno, infatti, le suore si sono allarmate perché due giovani erano entrati nella chiesa e, piano piano, si erano diretti verso la parte del convento dove risiedono le suore. Le religiose stesse, erano state svegliate dal rumore dell’ascensore che saliva e scendeva incondizionatamente.
Due persone trovate nude nel confessionale
I giovani, non curanti, la prima volta hanno fatto anche cadere un bicchiere di birra a terra; la seconda volta che le suore sono state svegliate, sono scesa in chiesa e, nel confessionale, hanno visto ciò che non s’aspettavano: due ragazzi che, lì dentro, erano nudi.
La badessa del convento ha subito allertato i Carabinieri. Le indagini sono in corso per capire se si sia trattata di una bravata, conseguenza di un festino a base di alcool e sesso, o di un gesto consapevole che potrebbe ricondurre, anche, ad un rito blasfemo nei confronti della chiesa stessa.
Le suore, ora, sono spaventate e si sentono, come hanno affermato in una dichiarazione, “violate nella loro intimità di suore di clausura” e chiedono al sindaco l’istallazione di una telecamera che possa aiutarle a vivere in serenità.