Scovato gigantesco archivio pedopornografico, arrestate 33 persone

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L’impegno dell’agenzia Meter nella lotta contro la pedopornografia, in collaborazione con la polizia postale di Salerno ha portato alla scoperta di un gigantesco archivio pedopornografico nascosto nel deep web e rinominato dagli inquirenti ‘La Bibbia 3.0”. Dopo mesi di analisi per comprendere l’estensione del materiale, il numero di persone coinvolte nell’aggiornamento dell’archivio e le finalità della detenzione di questo materiale, la polizia ha isolato 37 soggetti ed effettuato perquisizioni nelle abitazioni e nei computer dei sospettati che hanno portato all’arresto di ben 33 persone.

Secondo quanto rivelato dagli inquirenti, l’archivio era in costante aggiornamento e coinvolte in questa operazione c’erano la bellezza di 50 persone. Tra questi c’erano persone che mandavano le foto della ex, chi quella della sorella di 12 anni e chi di mestiere riparava pc e smartphone e ne approfittava per scaricare l’archivio fotografico e caricarlo direttamente in quello internet. Una parte del materiale, però, proveniva direttamente dai profili Instagram delle ragazzine e veniva suddiviso in cartelle apposite in cui figurava pure nome e cognome delle vittime.

Gli indagati sono stati accusati di detenzione e divulgazione di immagini e video di pedopornografia , oltre che di tentato annientamento psicologico delle vittime: pare, infatti, che tra gli obbiettivi ci fosse quello della diffusione massiva di immagini e video compromettenti di adolescenti, utilizzando anche i dati anagrafici estrapolati dai social. A commentare l’arresto dei creatori di questo gigantesco archivio è stato il sacerdote siciliano don Fortunato Di Noto: “La cosa più drammatica è che stiamo parlando di una mole impressionante di foto e video di minorenni italiani e stranieri. Ma ciò che si occulta nel deep web, come in questo caso, non è un novità! Fino ad ora nessuno si era degnato di denunciare questo scempio, questa tragedia. Nel caso particolare di questa inchiesta in tanti sapevano e hanno taciuto. La Polizia postale ora sta indagando di più, approfondendo questo tristissimo fenomeno che tocca i nostri minori italiani e non solo. Dove c’è un bambino, un minore è necessario che ci muoviamo tutti, senza sosta, senza tentennamenti!”.

Luca Scapatello

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