Un video di propaganda pro life dal titolo ‘La causa contro l’aborto, la persona’ (prodotto in collaborazione da Red Deer e Area Pro Life) mostrato agli studenti della scuola cattolica Red Deer dell’Alberta (regione del Canada) è stato oggetto di critiche da parte della regione e del ministero scolastico. A suscitare polemiche non è stato il fatto che la scuola abbia mostrato agli studenti un video contro l’aborto, dato che si tratta di un’opinione legittima che fa parte dell’ideologia alla base della dottrina cattolica, bensì il contenuto stesso del video: durante il documentario, infatti, venivano posti sullo stesso piano l’olocausto e l’aborto.
La regione ha spiegato come non sia possibile mettere a confronto l’immane tragedia causata dallo scellerato governo nazista con la scelta di un genitore di abortire. L’opposizione al paragone, sottolinea il portavoce dell’ente governativo, risiede nel rispetto della memoria storica della sofferenza di un popolo e per evitare che un simile avvenimento si ripeta verranno prese misure che impediranno la presentazione di materiale prodotto da terze parti all’interno degli istituti scolastici. A chi sostiene che una simile iniziativa sia una limitazione della libertà di pensiero viene risposto che le misure non negheranno un’informazione competente ed oggettiva sulla questione aborto.
La dottoressa Stasia è intervenuta sulla questione dicendo che parlare di una questione delicata come l’aborto nelle aule è un esigenza alla quale non si può voltare le spalle, purché lo si faccia nel rispetto della verità: “Certamente, per una scuola cattolica, l’aborto è un argomento importante, ma non parliamone mentendo ed esagerando, con confronti con l’Olocausto”, quindi ha aggiunto: “Una cosa sconcertante è l’informazione medica inesatta che viene fornita agli studenti”. In conclusione la dottoressa ha elogiato lo studente che ha denunciato il video pro life poiché, a suo avviso, ha il diritto (così come tutti gli altri studenti) che gli venga fornita un’istruzione competente sull’argomento. Per tanto la dottoressa auspica un intervento dell’autorità scolastica sulla questione, così che argomenti come aborto, educazione sessuale e stupro vengano trattati nelle aule da persone competenti.
In risposta alle parole della dottoressa Stasia, il ministro dell’istruzione dell’Alberta, David Eggen, ha dichiarato che quanto capitato dovrebbe servire da monito ai genitori affinché rimangano vigili su quello che viene insegnato ai loro figli durante le ore di lezione. In un’altra dichiarazione Eggen ha ribadito la propria preoccupazione sulla “Odiosa” propaganda Pro Life e sull’ingerenza che queste associazioni hanno in ambito scolastico.