Eleonora (nome inventato) è una ragazza normale, gli piace ballare e frequentare gli amici e con loro ha dato vita ad una seduta spiritica finita male.
Una testimonianza diretta di chi ha vissuto nella preghiera di sostegno il sacerdote esorcista che ha operato sulla giovane.
Segnaliamo la testimonianza di una ragazza che da diverso tempo riceve esorcismi a causa di certi” giochetti “esoterici fatti inconsciamente” ma che hanno avuto conseguenze devastanti nella sua vita , Riteniamo utile mettere in risalto la pericolosità di certe realtà ricordando a tutti che la Grazia di Dio è più forte di ogni male .
Durante l’occupazione della scuola, tanto per passare il tempo, insieme ad alcune compagne di classe, Eleonora decise di provare il gioco della tavoletta Ouija. Le giovani invocarono così la presenza di nonni, zii, e altri antenati.
In quello che ingenuamente credevano fosse solo un gioco avvenne qualcosa di strano. Le ragazze rimasero infatti per diverso tempo con le dita attaccate al bicchiere utilizzato. Dopo alcuni interminabili minuti la catena si spezzò e le ragazze poterono tornare alle loro normali attività.
Le partecipanti al quel pericoloso gioco non sembrarono risentire in alcun modo di quella strana “catena “che non riuscivano a spezzare. Tutte continuavano a comportarsi normalmente ma per Eleonora non era come per le altre. Lei iniziò ad avere comportamenti strani, aggressivi e violenti soprattutto nei confronti della madre.
La mamma, una donna di Chiesa, molto religiosa, frequentava una parrocchia nei dintorni di Roma e recita spesso il Santo Rosario in casa. Durante una corona fatta in casa la figlia ebbe un’improvvisa reazione scomposta. Eleonora si sentì infastidita da quelle preghiere considerate antiche. Le condizioni di Eleonora peggiorano e, dopo una settimana i genitori, preoccupati, decisero di prendere un appuntamento con un esorcista.
Il sacerdote contattato li attende con ansia e la giovane ragazza si presenta felice e raggiante. Entrò in chiesa accompagnata dai genitori, pensando di ricevere una semplice benedizione, come gli avevano assicurato mamma e papà. Il Sacerdote, indossati i paramenti sacri, iniziò a pregare imponendo le mani su di lei per benedirla, ma apparentemente non accadde nulla fino al momento del concedo.
In quel momento lo sguardo dell’esorcista e della ragazza s’incrociarono: il prete avvertì improvvisamente un odio profondo verso di lui, gli occhi della ragazza sembrano incenerirlo. Servivano preghiere, serviva affidarsi alla Madonna, serviva tornare.
Nel secondo incontro la ragazza venne accolta in una saletta appartata; con lei altre persone che avrebbero supportato con la preghiera la battaglia del sacerdote contro il demonio. Dopo le rituali preghiere di introduzione iniziò l’esorcismo: Eleonora rimase immobile e fissando il sacerdote, cambiando voce chiese: “Che vuoi tu prete?” il tutto accompagnato da una grossa risata.
Alle domande del sacerdote non vi è nessuna risposta ma solo piccoli sibili. Dopo due ore, il sacerdote decide di smettere. Congedò tutti e chiese alla famiglia di tornare una volta alla settimana e di frequentare i sacramenti tutti i giorni. Queste raccomandazioni le fece in particolare alla ragazza. La spronò alla confessione, pratica molto efficace anche più di un esorcismo. Sono passati diversi anni da quella prima volta che Eleonora mise piede nella Chiesa del sacerdote esorcista.
La Redazione
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