Quello di fare il segno della croce rappresenta uno dei gesti maggiormente carichi di valore per un cristiano.
Attraverso il segno della croce si ricordano i due misteri fondamentali della fede. Vale a dire, la Santissima Trinità e la passione e morte di Gesù Cristo.
Se andiamo indietro nel tempo scopriamo che si tratta di una tradizione che affonda nelle radici dell’antichità. Tra i primi cristiani il segno della croce scandiva i principali momenti della giornata. L’abitudine era quella di compierlo in vari frangenti della giornata: appena sveglio, quando si entrava a casa oppure quando si usciva, e poi prima di mettersi a tavola.
Mano destra o sinistra?
Una caratteristica particolare di questo gesto è di farlo soltanto con la destra. E non si tratta solamente di una abitudine pratica. La tradizione, infatti, ha sempre assegnato alla mano destra il simbolismo del bene, mentre alla sinistra il male. Ovviamente, ciò non significa che farlo con la sinistra sia un comportamento da evitare assolutamente. A una persona mancina, infatti, può venire naturale usare la mano sinistra. L’importante è che non lo si compia con la volontà di compiere uno spregio alla tradizione cristiana.
L’origine di questo pensiero
Se guardiamo invece l’origine scientifica di questo pregiudizio, se così vogliamo definirlo, vediamo che fino agli anni settanta lo stesso mancinismo era considerato una sorta di devianza. Quasi una patologia, alla stregua di altre come la dislessia. Mentre oggi sappiamo bene che usare la mano destra o sinistra è dovuto dalla predominanza di un emisfero cerebrale sull’altro.
Lo stesso per l’etimologia della parola, dove “sinistro” si usa generalmente per descrivere qualcosa di losco e nascosto. In inglese left significa anche, oltre che mancino, abbandonato. Mentre right corrisponde sia a destra che a giusto o corretto. Il nostro termine “mancino” deriva dal latino “mancus”, ovvero mancante, incompleto.
L’evolversi delle regole della Chiesa
Questa indicazione era contenuta nel Messale di San Pio V del 1570, o nel Catechismo di Pio X del 1908, il segno della croce doveva essere effettuato con la destra. In seguito, sia il Messale di Paolo VI del 1970 che il Catechismo del 1992 non indicano alcuna mano specifica. Segno che testimonia l’intenzione di guardare al valore autentico del gesto liturgico che viene compiuto. E non soltanto la sua forma, che di per sé può anche celare intenzioni negative o poco consone al significato che ricorda il gesto.
Basterebbe tuttavia rileggere quanto scriveva il teologo Romano Guardini: “Quando fai il segno di croce, fallo bene. Non così affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogliti dunque bene; raccogli in questo segno tutti i pensieri e tutto l’animo tuo, mentre esso si dispiega dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Allora tu lo senti: ti avvolge tutto, ti consacra, ti santifica. Perché? Perché è il segno della totalità ed il segno della redenzione“. Quindi oggi sappiamo che non conta la mano che compie il gesto, ma come lo si vive.
Giovanni Bernardi
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