Guidare non è, soltanto, essere capaci di mettersi al volante di un’automobile. Ma, anche dal modo con cui noi “guidiamo”, chi ci osserva può giudicare il nostro essere cristiani.
Non perché abbiamo, accanto al cruscotto, il Santo Rosario o l’immaginetta di un Santo, ma dal nostro modo di stare al volante.
Sembrerà una cosa campata in aria, e invece non è così. Un cristiano può esser tale in ogni momento ed azione della sua vita, anche nella più “laica” possibile, come ad esempio l’azione del guidare. In molti penseranno: “Cosa c’entra il guidare con il nostro essere cristiani?”. Eppure, anche dal nostro modo di esser al volante, possiamo manifestare la nostra fede.
Una vera e propria guida cristiana, un modo di stare al volante semplice, normale, ma che rifletta a pieno ci che abbiamo nel cuore. Nel 1958, padre René Voillaume, aveva scritto un articolo su come un cristiano si possa distinguere dagli altri anche stando al volante.
Assurdo? No, possibile! Una delle cose che maggiormente facciamo (soprattutto quando abbiamo fretta e stiamo al volante), è quella di criticare e, rarissimamente, qualche volta anche imprecare contro di, ad esempio, è davanti a noi e va più lento del dovuto.
Quante volte, critichiamo anche i pedoni che attraversano lentamente la strada; o il tipo che parcheggia e ci mette troppo tempo, o il semaforo che, quando “sente” che stiamo per arrivare con la nostra auto, scatta con il rosso. Insomma: situazioni di vita che, almeno una volta nella vita, ognuno di noi ha vissuto.
Ma cosa c’entra la fede con tutto questo? Ce lo spiega questo sacerdote: “[…] Imprimere nella nostra macchina cieca riflessi cristiani di dolcezza, di rispetto per i pedoni, di delicatezza nella carità, di cortesia”. L’opposto di ciò che descrivevamo prima, è uno degli abituali comportamenti che abbiamo al volante.
Gentilezza, pazienza, carità anche in alcuni casi verso coloro (e può capitare) che in quel momento al volante sono in difficoltà per un qualsiasi motivo. Essere gentili con chi attraversa la strada, rispettare sempre le norme del codice della strada e, se proprio abbiamo fretta, facciamo attenzione anche al modo con cui guidiamo.
Quando entriamo in macchina, prendiamoci qualche minuto e affidiamo il nostro viaggio, breve o lungo che sia, a Dio Padre, anche per intercessione dei suoi Santi. E chiediamo a lui quella tranquillità d’animo ed esterna che ci serve per affrontare il tragitto.
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Preghiamo anche il Padre che è nei cieli proprio con la “preghiera dell’automobilista”, composta da San Giovanni XXIII, affinchè il nostro esser cristiani al volante cominci anche prima di partire:
“Signore! Concedimi una mano ferma e un occhio vigilante,
affinché non ferisca alcuno quando passo.
Tu hai dato la vita
e io Ti chiedo che nessuna delle mie azioni
sia contro questo dono che viene da Te.
Insegnami ad usare la mia automobile per i bisogni degli altri,
a non disprezzare, per amore della velocità,
le bellezze del mondo che Tu hai creato,
affinché possa con gioia e cortesia continuare la mia strada.
Amen”.
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