La terribile vicenda di Travis Clark ha sconvolto i fedeli in Usa. L’arcivescovo ha parlato di una profanazione demoniaca: “abbiamo bruciato l’altare”.
Il sacerdote infatti sarebbe stato scovato da una parrocchiana mentre stava realizzando un atto sessuale sopra l’altare con due donne. Nel mentre le due stavano anche filmando l’accaduto con delle telecamere professionali.
L’arcivescovo di New Orleans, monsignor Gregory Aymond, nettamente scosso, ha organizzato una liturgia penitenziale di riparazione, e ha chiesto preghiere per i parrocchiani e per le comunità assistite dal sacerdote sacrilego.
“Il comportamento osceno di Travis Clark è stato deplorevole. La profanazione dell’altare in chiesa è stata demoniaca. Sono furioso per quello che ha fatto. Quando verranno chiariti i dettagli ritireremo quell’altare e lo bruceremo. Consacrerò un nuovo altare”, ha affermato.
Poco dopo l’arcidiocesi ha confermato che l’altare è stato bruciato in segno di riparazione per il sacrilegio. Una terribile infedeltà del sacerdote nei confronti della sua consacrazione, e un doloroso sacrilegio nella casa del Signore.
Certo non ci sono vittime di abusi sessuali, in quanto tra le persone che hanno commesso l’atto c’era libero consenso. Ma il gesto mette in luce qualcosa di profondamente perverso nel cuore della Chiesa e per mano di uno dei ministri di Dio. Direttamente sopra l’altare, luogo consacrato per accogliere la Presenza Reale di Cristo nella Santissima Eucaristia.
L’uomo, il trentasettenne Travis Clark, è stato arrestato con il reato di atti osceni in luogo pubblico. In quanto la finestra della chiesa, permette di vedere tutto l’interno fin dalla strada.
La chiesa profanata dei Santi Pietro e Paolo si trova in Louisiana, a Pearl River. Il sacerdote, nel momento in cui è stato scoperto, si trovava in compagnia di due donna sopra l’altare.
Nello specifico, due attrici di film a luci rosse. Mindy Dixon, di 41 anni, e Melissa Cheng, di 23. Le due avrebbero addirittura installato un’illuminazione professionale per realizzare filmati dentro la chiesa. Il che aggrava la posizione del sacerdote, in quanto dimostra una premeditazione dell’atto.
Non bastasse, una delle due attrici il giorno prima avrebbe scritto chiaramente sul suo profilo sociale che si stava recando a New Orleans “per profanare una casa di Dio”. Non appena venuta alla luce la orribile vicenda, l’arcidiocesi di di New Orleans ha immediatamente destituito il sacerdote dal suo ministero, come previsto dal Codice di Diritto Canonico.
La profanazione di un altare infatti, per la Chiesa, richiede una ben severa punizione, come previsto al canone 1376. L’arcivescovo ha così usato verso il sacerdote parole di fuoco. Il prelato ha infatti definito l’atto come “demoniaco”.
Quel sacerdote, ha detto il vescovo senza troppi giri di parole, non tornerà mai più al ministero cattolico.
Giovanni Bernardi
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