Spesso ci sono molte informazioni errate e contrastanti sul pensiero della Chiesa riguardo la sessualità e l’amore nelle coppie, che tendono oggi ad essere sempre più complicate e con casi molto diversi tra loro.
Per tanti parroci ormai è sempre più difficile offrire una risposta univoca alle tante situazioni, ma questa c’è ed è ben presente nella radice dell’amore di Dio per i suoi figli.
La Chiesa infatti, come accade per ogni argomento che riguarda il magistero cattolico, si è confrontata con la realtà vera e pratica di tutti i giorni e si è trovata a dover interpretare l’amore e la sessualità umana in una maniera corrispondente a quanto afferma la Parola di Dio.
La riflessione teologica sulla sessualità di coppia
Nella propria riflessione teologica e nell’azione pastorale si è infatti espressa in molte maniere affinché la vita dei cristiani potesse esprimersi sempre davvero alla luce di Dio e secondo la grazia che il Signore ha donato a tutti gli uomini volenterosi di riceverla.
Nelle diverse fasi della storia la Chiesa si è trovata a porre maggiore enfasi su uno o su un altro aspetto della sessualità umana, come ad esempio il riflessione teologica e nell’azione pastorale e la centralità dell’amore nelle relazioni coniugali, ben esplicitate nelle Catechesi sull’amore umano di Giovanni Paolo II, oppure ai diversi casi affrontati dall’Esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco.
Quest’ultimo documento segnano infatti una vera e propria rivoluzione d’amore nella comunicazione del Vangelo a coloro che si trovano alle prese con le tante difficoltà del mondo contemporaneo. Per la Chiesa infatti si tratta di ribadire che il sesso non va demonizzato né idealizzato. Semplicemente non si tratta di un aspetto della vita umana che può essere vissuto in maniera egoistica o fine a sé stesso.
L’amore umano è un dono di Dio
La sessualità umana è un dono di Dio che si inscrive nel grande progetto di amore che il Signore ha voluto per l’umanità e che riguarda uno degli aspetti con cui la coppia sigilla il dono del matrimonio scandito dall’amore coniugale riflesso di quello divino.
Per questo sempre più spesso oggi la Chiesa riflette su dove si originino i conflitti che le sono attribuiti con il tema della sessualità attraverso una azione pastorale che possa guardare in faccia la realtà. Rispetto al passato, oggi come non mai è difficile per una giovane coppia creare una famiglia.
Il rischio maggiore oggi è infatti quello di famiglie “nucleari” sempre più diffuse, in cui solo singolarmente i genitori separati o lontani si occupano dei figli, con tutti i rischi e gli scenari difficili che tutto questo comporta. Tra cui la perdita ad esempio dei rapporti intergenerazionali e quelli tra famiglie.
La sempre più difficile vita della famiglia oggi
In tutto ciò la Chiesa gioca un ruolo decisivo attraverso l’appartenenza dei genitori alla vita della comunità ecclesiale, vero antidoto contro il rischio di famiglie sempre più “isolate” a autoreferenziale, dove ogni problema diventa una vera e propria crisi quando si è nella solitudine.
La pastorale familiare secondo la visione di Papa Francesco deve quindi andare incontro ai tanti modelli e situazioni complesse che oggi le famiglie vivono a causa dei tanti drammi e difficoltà della vita. Oggi, come noto, la famiglia secondo il modello “ideale” è sempre meno presente, e crescono separazioni, divorzi, coppie non sposate e con figli in comune tra vecchie e nuove famiglie.
Per questo la grande domanda sulla sessualità umana diventa una domanda sulla famiglia e sulla fede in Dio che accoglie ogni suo figlio affinché ci sia fiducia e apertura: che cosa vuol dire fare famiglia partendo dalla fede? Prima di ogni aspetto legato alla sessualità bisogna infatti guardare quelli che riguardano la fede concretamente vissuta.
Ad esempio nell’appartenenza alla comunità cristiana, nella forma del sacramento, e solo da lì guardare a tutti gli altri aspetti che concernono la coppia. Partendo dall’inno alla carità di san Paolo.
“La carità è paziente, è benigna la carità; la carità non invidia, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità; tutto tollera, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non verrà mai meno”.