Scoperta una setta che riduceva i suoi adepti a veri e propri schiavi. Un’operazione della Polizia di Stato di Novara ha scoperto il tutto.
Gli adepti della setta, per la maggior parte donne, venivano ridotte in schiavitù. Ecco cosa ha scoperto la Polizia.
Una setta scoperta a Novara
Un’indagine durata ben due anni che ha portato alla scoperta di una vera e propria setta che riduceva i suoi adepti in schiavitù. La Polizia di Novara, insieme alle polizie locali, ha portato alla luce una vera e propria “psicosetta” con base operativa nella provincia di Novara e diramazioni nella città di Milano e a Pavia.
“Lui era il capo, il dottore”
A capo di questa vi era un 77enne, accusato ora di riduzione in schiavitù dei suoi adepti e di gravi reati in ambito sessuale, anche su minori. L’uomo, chiamato dai suoi adepti “il dottore”, decideva chi entrava e chi usciva dalla setta, “chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri luoghi fatati” – sono state queste le frasi di una bambina che hanno dato l’inizio all’indagine delle forze dell’Ordine.
Le indagini sulla setta partite grazie a una bambina
Le donne che aderivano alla setta venivano ridotte a schiave del sesso. Ma ciò che colpisce è il fatto che nessuno conosceva il nome del capo della setta: “Noi lo chiamiamo “Lui” o “il Dottore”, perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso” – hanno dichiarato gli adepti.
L’uomo era venerato come una sorta di divinità e i suoi adepti si definivano “le sue bestie”, alcune di queste veri e propri aguzzini per le vittime. Le indagini hanno portato allo smantellamento della setta, a oltre 26 perquisizioni personali e a 19 perquisizioni di locali.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: agi/lastampa
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