Sette sataniche: la testimonianza di un ragazzo che è riuscito ad uscirne a fatica

Sette satanicheLe sette sataniche sanno raggirare gli adepti e trovare ogni tipo di pretesto per fare in modo che non lascino mai il gruppo.
E’ stata questa l’esperienza di Lukas (nome di fantasia), un ragazzo di 19 anni che ne ha fatto parte.

Aveva solo 15 anni quando è stato reclutato da un suo vecchio amico, incontrato per caso in discoteca, e invitato ad un meeting tra satanisti.
Quando Lukas si reso conto dell’ambiente in cui si trovava, era già troppo tardi, non poteva più tirarsi indietro ed ha dovuto accettare una prova dopo l’altra, per evitare che la setta se la prendesse con la sua famiglia.

Da quel giorno in poi, ha assistito a molte messe nere, a sacrifici umani, di senza tetto che venivano raccolti per strada, a violenze di gruppo su una donna che fu poi sacrificata sull’altare, all’ assassinio brutale di un bambino.
Lui stesso fu costretto ad uccidere animali, a staccar loro la testa a morsi, a mangiarla.

Per ordine del leader della setta satanica, picchiò uno sconosciuto e una sua amica incinta (che perse così il bambino e la capacità poter un giorno concepire), bevve sangue e -suo malgrado- iniziava a sviluppare delle abilità demoniache, come la lettura del pensiero altrui.

Ogni tentativo compiuto da Lukas per allontanarsi da quel mondo risultava vano ed aveva come conseguenza delle punizioni corporali molto severe e un processo di suggestionamento psicologico allucinante, per convincerlo ad ubbidire.
Lukas racconta di quando gli hanno fatto credere di essere legato sui binari di un treno che stava per travolgerlo e di quando -alla quarta prova- gli è stato chiesto di compiere il suo primo omicidio: doveva uccidere una ragazza di sedici anni durante una messa nera!

Le speranze di salvarsi si stavano esaurendo,  quando -nella disperazione più totale- Lukas decise di confidarsi con qualcuno. Questo lo portò a conoscere i membri di un centro di consulenza per le vittime delle sette sataniche.

Dovettero sorvegliarlo giorno e notte, perché non venisse catturato dai satanisti e facesse una brutta fine.
Lukas era talmente provato e spaventato che dormiva abbracciando ad un coltello.

Gli incubi per ciò che ha visto, i vuoti di memoria per ciò che ha fatto sotto sostanze allucinogene non lo hanno ancora lasciato e forse mai lo faranno.
Ora Lukas ha scritto un libro, che conclude con una messaggio: “Avvertimento ai miei ex confratelli”.

“Per motivi di sicurezza ho depositato presso vari notai tutti i nomi che conosco, tanto di vivi quanto di morti, oltre alle indicazioni di località. Qualora a me, ai miei parenti o ai miei amici dovesse accadere qualcosa che possa sembrare una vendetta da parte dei seguaci di Satana, i notai hanno istruzioni di aprire le buste e di dare inizio alle indagini”.
Lukas oggi si propone di diventare anche lui consulente per aiutare altri ad uscire dal mondo oscuro e pericoloso delle sette sataniche.

Antonella Sanicanti

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