Settenario di ringraziamento a Dio Padre – primo giorno

Al termine del mese di Agosto, un ringraziamento a Dio Padre, col “Padre nostro” e le parole di San Cipriano, Vescovo, Martire e Padre della Chiesa.

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La preghiera del Padre nostro, che Gesù ha insegnato ai discepoli, esprime il  rapporto indissolubile dell’uomo col Padre creatore.

Dagli scritti di San Cipriano

Innanzitutto, il Dottore della pace e Maestro dell’unità non volle che la preghiera fosse esclusivamente individuale e privata, cioè egoistica, come quando uno prega soltanto per sé. Non diciamo «Padre mio, che sei nei cieli», né «Dammi oggi il mio pane», né ciascuno chiede che sia rimesso soltanto il suo debito o implora per sé solo di non essere indotto in tentazione o di essere liberato dal male. Per noi, la preghiera è pubblica e universale e, quando preghiamo, non imploriamo per uno solo, ma per tutto il popolo, poiché tutto il popolo forma una cosa sola. (…)

Troviamo scritto che gli Apostoli: pregavano così assieme ai discepoli, dopo l’Ascensione del Signore. «Erano», si dice, «tutti assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui» (At 1, 14). Erano assidui e concordi nella preghiera, manifestando, sia con l’assiduità della loro preghiera, sia con la concordia, che Dio, il quale fa abitare unanimi nella casa, non ammette nella divina ed eterna dimora, se non coloro che pregano in fusione di cuori.

Settenario di ringraziamento a Dio Padre – primo giorno

Tutti gli uomini sono fratelli e lo diciamo anche nella preghiera al Padre per eccellenza, il Padre nostro. Ricordiamoci, allora, che abbiamo un Creatore comune che ci vuole solidali, rispettosi, uniti ed umili, nell’affrontare le difficoltà quotidiane, in questa vita terrena.

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Preghiamo, in ringraziamento a Dio Padre

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

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Antonella Sanicanti

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