Al termine del mese di Agosto, un ringraziamento a Dio Padre, col “Padre nostro” e le parole di San Cipriano, Vescovo, Martire e Padre della Chiesa.
La preghiera del Padre nostro, che Gesù ha insegnato ai discepoli, esprime il rapporto indissolubile dell’uomo col Padre creatore.
Dagli scritti di San Cipriano
«E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Dopo aver chiesto il sussidio del cibo, chiediamo pure perdono delle colpe. Come è davvero necessario e come è prudente e salutare essere avvertiti che siamo peccatori, ed essere spinti a pregare per i nostri peccati! In tal modo, mentre chiediamo il perdono a Dio, l’animo fa riemergere la consapevolezza di sé.
E, perché non avvenga che qualcuno si compiaccia come se fosse senza colpe e, salendo in alto, non abbia a cadere più rovinosamente, viene istruito e ammaestrato che egli pecca ogni giorno, e perciò gli si comanda di pregare, ogni giorno, per i peccati. (…) Colui, infatti, che ci ha insegnato a pregare per i debiti e le colpe, ha promesso la sua paterna Misericordia e il suo perdono.
Settenario di ringraziamento a Dio Padre – settimo giorno
Chiedere perdono a Dio, per ogni mancanza, vuol dire riconoscersi imperfetti, affatto superbi, bisognosi di imparare ancora a comportarci al meglio, non smettere mai di distinguere il bene da perseguire, dal male da evitare. Dio ci vuole anche comprensivi nei confronti dei fratelli che sbagliano, così come lui lo è con noi.
Preghiamo, in ringraziamento a Dio Padre
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
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Antonella Sanicanti
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