Sono numerose le insidie che si celano nel mondo della rete, per questo i genitori sono chiamati ad avere la massima attenzione con i propri figli. L’ultima è legata nientemeno che a una simulazione dell’uso di droghe.
Una terribile e ignominiosa “challenge” inviterebbe infatti persino i più piccoli a “giocare” a fare uso di droghe in polvere facendosi però altrettanto male.
Si tratta di una nuova moda estremamente stupida ma anche, purtroppo, potenzialmente letale. Stavolta non ci sono livelli da scalare con atti di autolesionismo in sé, come accaduto tristemente in passato per le note vicende di cronaca che hanno portato persino alla morte di alcuni bambini, ma attraverso l’invito a un gesto che simula l’utilizzo di sostanze stupefacenti, sfruttando sostanze tossiche facilmente reperibili e potenzialmente letali.
Una terribile moda chiamata “Sfida Euphoria”, che si sta diffondendo tra bambini e adolescenti su alcune reti sociali, tra cui TikTok, Twitter e Facebook, che simulerebbe l’uso della cocaina con polvere ottenuta da un correttore liquido. A intervalli praticamente regolari ormai da anni le cronache sono purtroppo riempite da questi terribili incidenti ordini da spietati e perversi criminali, e a rimetterci sono i più piccoli e ingenui.
In passato uno dei casi più gravi e terrificanti è stato quello della famosa Blue Whale Challenge, che invitava i bambini all’automutilazione e persino al suicidio. Ora questa nuova spaventosa “moda” farebbe riferimento a una serie tv intitolata Euphoria. L’obiettivo della “challenge” è di produrre polvere con il correttore liquido solidificato, al fine di simulare la produzione, la vendita e l’inalazione di droghe.
Un “gioco” che ai bambini potrebbe sembrare innocente, utilizzare il “bianchetto” per giocare ai criminali. Eppure, l’inalazione di quella sostanza può portare a danni irreversibili. Da alcuni tempi sui social stanno infatti uscendo video in cui si vedono alunni che inalano la polvere negli intervalli tra le lezioni, nascosti nei bagni scolastici o persino nelle aule, al riparo dallo sguardo dei maestri e del personale scolastico.
La realtà è che l’inalazione del correttore rischia di intossicare il bambino, a causa della presenza di ingredienti come l’etanolo e l’ossido di titanio, ma anche di danneggiare le mucose e aggravare malattie infiammatorie delle vie aeree, tra cui rinite e sinusite. In alcuni casi, in base alla formulazione del prodotto, può arrivare persino ad avere effetti psicoattivi nell’organismo.
Ad oggi sono diverse le scuole ad avere attivato misure particolarmente severe per fermare questa tragica ondata di atti autolesionistici indotti dai social, sperando che non si debba già sentire delle prime vittime. Sospensioni degli studenti, controlli della polizia nelle scuole, inviti ai genitori a stare più attenti e captare ogni segnale.
Tuttavia, a monte di tutta la vicenda non c’è solo la stupidità o la perversione criminale di coloro che hanno iniziato questa “challenge”, ma anche modelli distruttivi perpetuati dalle serie tv o dagli stessi social, a dimostrazione che purtroppo oggi più che mai viviamo in una cultura in cui tutto sembra essere permesso, e questi sono i più tristi risultati.
C’è bisogno di riappropriarsi dell’educazione dei nostri figli, di tornare a una società più sana con dei valori puliti e buoni, e spegnere tutto ciò che può fare del male a noi e ai nostri figli. C’è bisogno di ritornare a una società in cui Dio è al centro, e il male viene messo in disparte, emarginato e condannato. Ne va per il bene di tutti, anche dei più piccoli.
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